09 giugno 2016 11:00

Il 7 e l’8 giugno le forze dell’ordine hanno sgomberato il campo informale che da settimane era sorto a via Cupa e intorno al cimitero del Verano, a Roma, vicino alla stazione Tiburtina, per ospitare i migranti in transito nella capitale. Circa settanta persone sono state portate al commissariato per essere identificate.

Gli operatori dell’Ama hanno rimosso i letti e i materassi sistemati all’interno delle tende, montate per offrire riparo ai migranti durante la notte. “Parlano di pulizia straordinaria ma questo è uno sgombero mascherato”, ha detto a Redattore sociale Andrea Costa, uno dei volontari dell’ex centro Baobab. “I migranti che erano qui sono i sopravvissuti degli ultimi naufragi di queste settimane. Sappiamo che i centri a Roma sono pieni, ci chiediamo ora dove dormiranno gli altri migranti che continuano ad arrivare nella capitale. In questo momento non ci sono alternative. Con gli sgomberi non si va avanti, per noi è un film già visto. Noi comunque continueremo a stare qui ed assicurare l’accoglienza”, ha detto Costa.

“Dopo le operazioni di pulizia ci aspettiamo le operazioni di accoglienza”, ha aggiunto Alberto Barbieri di Medu (Medici per i diritti umani). “Quello che serve a Roma è un centro per migranti transitanti, in grado di garantire almeno gli standard minimi. Ora chiederemo ai candidati sindaco al ballottaggio se hanno intenzione di fare come a Parigi dove il sindaco, Anne Hidalgo, ha deciso di aprire un centro per migranti come principio umanitario, perché non farlo, ha detto, sarebbe omissione di soccorso”.

Migranti durante lo sgombero della tendopoli di via Cupa, l’8 giugno 2016. (Yara Nardi, F3Press)
Una volontaria e un migrante durante lo sgombero, il 7 giugno. (Yara Nardi, F3Press)
Una volontaria in via Cupa durante lo sgombero, il 7 giugno 2016. (Yara Nardi, F3Press)

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