L’Onu definisce gli hotspot per i migranti delle “aree di reclusione”. Zeid Ra’ad Al Hussein, Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha dichiarato a Ginevra che i centri per identificare i migranti in Grecia e in Italia, istituiti nel 2015 nell’ambito delle nuove linee guida dell’Unione europea sull’immigrazione, sono diventati dei centri di detenzione, in particolare dopo l’accordo tra l’Europa e la Turchia. I centri avrebbero dovuto favorire i ricollocamenti all’interno dell’Unione, ma non hanno funzionato, infatti sono stati ricollocati solo 1.600 profughi dei 160mila previsti dalle linee guida europee.
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