18 ottobre 2016 13:49

Il ritorno di Don DeLillo. L’esordio di Emma Cline, lodato da tutti. E poi “un libro sensuale, provocatorio e violento” appena tradotto da Adelphi, e uno “destinato a diventare di culto”. Cosa leggere questo mese, e cosa evitare.

Han Kang, La vegetariana, Adelphi
Yeong-hye è, nelle parole del marito che aprono il romanzo, una donna “completamente insignificante”. Le cose cominciano a precipitare il giorno in cui butta via tutta la carne dal freezer e annuncia che da quel momento sarà vegetariana. La sola spiegazione che dà al marito è questa: “Ho fatto un sogno”. È una storia in tre atti: il primo racconta la scelta di Yeong-hye; il secondo si concentra sul cognato, artista fallito che finisce per essere ossessionato dal corpo di lei; il terzo parla di In-hye, la sorella, che cerca un modo per venire a patti con il fallimento. Il romanzo di Han Kang è un libro sensuale, provocatorio e violento. Ogni frase è un’esperienza straordinaria.
Daniel Hahn, The Guardian

Don DeLillo, Zero K, Einaudi
Il narratore del nuovo romanzo di Don DeLillo è un uomo di nome Jeffrey Lockhart, il cui tratto più interessante è l’essere figlio di uno schivo miliardario di nome Ross. Ross ha creato una misteriosa organizzazione chiamata Convergence, dedicata alla sospensione criogenica dei super ricchi. Il supposto argomento del libro, la morte, è più reale che mai, ma le persone coinvolte in questa danza macabra sono stranamente incolori. DeLillo si tiene per sé, perversamente, qualunque dettaglio che possa rendere vivi i suoi personaggi. Una scelta difficile da interpretare. Cosa può dirci sulla morte un libro così privo di vita?
Lev Grossman, Time

Valeria Luiselli, La storia dei miei denti, La Nuova Frontiera
La storia dei miei denti, secondo romanzo della messicana Valeria Luiselli, è l’autobiografia fittizia di Gustavo Sánchez detto Autostrada, un personaggio che ha il passo di un genuino eroe picaresco, le eccentricità di un nuovo Tristram Shandy e uno spirito satirico che ricorda il Pickwick di Dickens. Questi tratti, e il costante riferimento a scrittori di ogni epoca, renderanno il romanzo divertente per i lettori colti ed esigenti, ma portati all’estremo indeboliscono la trama e fanno vacillare le intenzioni dell’autrice.
Pilar Castro, El Mundo

Alexandre Vidal Porto, Sergio Y. va in America, Edizioni e/o
Parlare di transessualità senza paure o pregiudizi: questa è la proposta di Alexandre Vidal Porto nel romanzo Sergio Y. va in America. Rivelando le memorie di un rinomato psichiatra sull’ex paziente Sergio Y., il libro è un’indagine sui percorsi della sessualità e la costruzione dell’immagine individuale. “La letteratura può mostrare realtà che non sono le nostre, ma che sono altrettanto umane e possibili”. La scoperta della propria omosessualità è stata uno dei motivi che hanno portato Alexandre Vidal Porto nell’universo della parola.
El País

Édouard Louis, Storia della violenza, Bompiani
Il libro, accolto con entusiasmo dalla critica, racconta lo stupro che Édouard Louis afferma di aver subìto alla vigilia di Natale del 2012. Il violentatore, Reda, è un trentenne che abborda Édouard Louis in place de la République, a Parigi. I due fanno l’amore, poi la situazione degenera. La denuncia non aveva portato a niente. In Storia della violenza, Louis presenta Reda come il suo stupratore. Per ora si tratta di una verità letteraria. Si accorderà con quella giudiziaria?
David Le Bailly, Le Nouvel Observateur

Emma Cline, Le ragazze, Einaudi
Il primo romanzo di Emma Cline è ispirato a uno dei criminali più famigerati della seconda metà del novecento, Charles Manson, la cui setta, The family, nell’agosto del 1969 assassinò brutalmente l’attrice Sharon Tate, che era incinta, alcuni amici suoi e del marito Roman Polanski. In primo piano ci sono “le ragazze”, e in particolare Suzanne, la loro leader di fatto, che adesca e seduce la narratrice, la quattordicenne Evie. Evie aspetta solo di essere dirottata verso una vita di ribellione. Le ragazze è un romanzo tutt’altro che perfetto, ma Evie è una potente interprete delle spinte emotive più ambigue e delle direzioni catastrofiche verso cui possono spingerci.
Alex Clark, The Guardian

Paul Beatty, Lo schiavista, Fazi
Il cuore del libro è il rapporto del narratore con il padre, ucciso dalla polizia, e con i suoi amici e nemici; e infine con Dickens, il sobborgo di Los Angeles in cui il padre viveva. Si apre con un prologo che sbeffeggia decenni di personaggi stereotipati. Finiscono tutti davanti alla corte suprema, dove il narratore (accusato di aver tentato di reintrodurre la schiavitù in casa sua, e la segregazione razziale nella scuola media di quartiere) si fuma uno spinello prima che il suo avvocato Hampton Fiske discuta il caso con una brillantezza da commedia. Se non un classico, Lo schiavista è senz’altro destinato a diventare un libro di culto.
Kevin Young, The New York Times

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