26 ottobre 2016 19:49

Aggiornato il 27 ottobre alle 09.51

Due forti scosse sono state avvertite il 26 ottobre nell’Italia centrale, seguite da uno sciame sismico. L’epicentro è stato localizzato a Castelsantangelo sul Nera, in Valnerina, vicino a Macerata.

La prima scossa è stata registrata alle 19.10. È stata di magnitudo 5,4 ed è avvenuta a 9,3 chilometri di profondità, secondo l’Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv). Sono seguite altre tre scosse minori: alle 19.21 una di magnitudo 2,6; alle 19.24 una di 2,5; e alle 19.36 una di 2,8.

La seconda forte scossa è stata avvertita alle 21.18 ed è stata più potente della prima: di magnitudo 5,9 alla stessa profondità. L’epicentro è stato registrato nello stesso punto.

C’è stata una terza scossa, meno potente, di magnitudo 4,6 alle 23.42. In tutto ci sono stati circa settanta eventi sismici a partire dalle 19.

Castelsantangelo sul Nera, Visso, Ussita e Preci, nella provincia di Macerata, sono stati i comuni più colpiti. Nella zona sono saltate le linee elettriche. La Salaria è rimasta bloccata all’altezza di Arquata del Tronto.

Un uomo è rimasto lievemente ferito a Visso, nelle Marche, dopo essersi scontrato contro un masso crollato per il sisma mentre era a bordo della sua auto. A Fabriano, in provincia di Ancona, ci sono otto feriti lievi a causa del crollo del tramezzo di un palazzo. Al momento non risultano morti.

A Camerino il campanile della chiesa è crollato sopra una palazzina, ma senza provocare vittime. Una persona è rimasta lievemente ferita in un’altra parte del paese.

Il maltempo e la mancanza di energia elettrica hanno reso più difficile il lavoro dei soccorritori e hanno isolato diversi paesi.

Ci sono stati dei crolli a San Ginesio, in provincia di Macerata. Il paese è isolato e sotto un forte temporale. A Norcia, in provincia di Perugia, è crollata la chiesa di San Salvatore.

Il capo della protezione civile, Fabrizio Curcio, ha tenuto due conferenze stampa, una alle 22 e una a mezzanotte. Ha confermato che non ci sono feriti gravi e ha detto che i soccorritori stanno operando al buio e sotto la pioggia, ma non risulta che ci siano persone intrappolate sotto le macerie.

Curcio ma ha aggiunto che la situazione non è così grave come si poteva temere con un terremoto di questa potenza e ha detto che bisognerà aspettare per avere un’idea più chiara sui danni.

“Dopo il terremoto la popolazione si è riversata in strada. Ci sono stati crolli nelle zone rosse e in qualche altro luogo. Nella Salaria è stata richiusa la zona di Pescara del Tronto”, ha dichiarato Curcio. “Le condizioni meteo sono difficili in tutta la zona, c’è stata anche una mancanza elettrica in tutta l’area ma sta tornando tutto com’era prima. La messa in sicurezza è complicata a causa delle ore notturne. Sconsigliamo ai cittadini di muoversi in macchina”.

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Il sindaco di Castelsantangelo sul Nera, Mauro Falcucci, ha dichiarato che nel paese manca l’elettricità, ci sono stati crolli, ma non è ancora in grado di quantificare i danni. Ci sono stati crolli nelle zone rosse di Amatrice e Arquata del Tronto, già colpite dal terremoto il 24 agosto.

Per Alessandro Amato dell’Ingv “questo sisma è in qualche modo legato a quello del 24 agosto. Si trova infatti nell’area già attiva. Si tratta probabilmente dell’attivazione di una nuova faglia”.

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La scossa è stata avvertita anche a Roma. “Abbiamo un grosso problema sulla Salaria”, ha detto il dirigente della Protezione civile delle Marche, Cesare Spuri. “Stiamo ancora valutando la situazione, ma chiuderemo la strada Salaria all’altezza di Arquata del Tronto”, ha aggiunto.

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Il sindaco di Ussita, Giuliano Rinaldi, ha dichiarato a Skytg24: “È il più forte terremoto della mia vita, una cosa inaudita, terribile. Sono comunque abbastanza fiducioso che non ci siano feriti”.

Rinaldi ha aggiunto: “Siamo riusciti a portare in salvo due anziane che erano rimaste intrappolate nella loro abitazione, la cui facciata è crollata con le scosse di terremoto. Sono state portate via in ambulanza, ma dovrebbero essere in condizioni discrete”.

Dal 24 agosto sono state registrate più di 18mila scosse, in un’area che si estende per oltre 60 chilometri, lungo la catena appenninica: sono circa 290 quelli di magnitudo compresa tra 3 e 4, 18 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e 4 quelli di magnitudo superiore a 5.

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