10 luglio 2020 14:53

Dal 10 luglio l’Italia chiude le frontiere a chi nelle ultime due settimane è stato in tredici paesi considerati a rischio. Il ministro della sanità Roberto Speranza ha firmato l’ordinanza che vieta l’ingresso e il transito alle persone che hanno soggiornato in Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana. Sospesi anche i voli diretti e indiretti da e per quei paesi. “Nel mondo la pandemia è nella sua fase più acuta. Non possiamo vanificare i sacrifici fatti dagli italiani in questi mesi”, ha detto Speranza.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità nella maggior parte dei paesi le infezioni non sono sotto controllo e a livello globale la pandemia sta accelerando, con il numero dei contagi raddoppiato nelle ultime sei settimane.

Stando ai dati del ministro della salute italiano, il numero giornaliero dei contagi nel paese è salito, 229 nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 193), e più della metà sono in Lombardia. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ha detto che probabilmente prorogherà fino alla fine dell’anno lo stato d’emergenza in scadenza il 31 luglio: palazzo Chigi potrebbe quindi far ricorso a nuovi decreti del presidente del consiglio dei ministri (Dpcm), strumenti legislativi che non hanno bisogno di passare dal varo delle camere.

Le altre notizie dal mondo

  • Per la sesta volta in dieci giorni, il 9 luglio gli Stati Uniti hanno registrato il numero più alto di contagi dall’inizio dell’epidemia, circa 60mila. Un’inchiesta del New York Times conferma che il rapido aumento dei casi registrato a partire dalla seconda metà di giugno è stato causato dal fatto che molti stati sono usciti troppo presto dal lockdown. “South Carolina, Georgia e Florida sono stati tra i primi a riaprire e ora sono tra gli stati più in difficoltà. Al contrario, quelli che hanno messo in atto lockdown più severi e hanno fatto ripartire l’economia con più prudenza, come New York e Massachusetts, hanno avuto una riduzione costante del numero di contagi”.
  • Il 9 luglio la presidente ad interim della Bolivia, Jeanine Añez, ha annunciato di essere risultata positiva al tampone per il covid-19. Lo stesso giorno ha annunciato di essersi ammalato anche Diosdado Cabello, presidente dell’assemblea nazionale costituente venezuelana, uno dei principali funzionari del partito al potere. Bolivia e Venezuela sono stati meno colpiti dal Sars-cov-2 rispetto ad altri paesi della regione.

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  • La fame provocata dalla pandemia rischia di fare più vittime del covid-19. Lo denuncia l’ong Oxfam in un rapporto secondo cui 122 milioni di persone quest’anno rischiano di morire di fame a causa di vari fattori come la diminuzione degli aiuti, la disoccupazione diffusa, l’interruzione della produzione di prodotti alimentari. Secondo le previsioni dell’ong, potrebbero esserci 12mila morti al giorno, mentre durante il picco di contagi nel mondo, ad aprile, le vittime giornaliere del covid-19 sono arrivate a 10mila. Tra i dieci paesi più a rischio sono citati l’Afghanistan, la Siria e il Sud Sudan.
  • Le autorità di Hong Kong hanno chiuso di nuovo le scuole a causa di un aumento dei contagi negli ultimi tre giorni. Tra i nuovi casi di covid-19, una quarantina nelle ultime 24 ore, ci sono alcuni studenti e i loro genitori. Da gennaio le scuole della città sono state chiuse per gran parte del tempo, e la didattica online ha creato difficoltà e frustrazione tra insegnanti, ragazzi e genitori oltre a far emergere ancora più chiaramente le forti disuguaglianze economiche nella società. Secondo un sondaggio citato dalla Reuters, il 70 per cento degli studenti con famiglie a basso reddito non ha un computer, il 28 per cento non ha una connessione veloce. Reintrodotte anche le restrizioni nei luoghi pubblici come bar e ristoranti.
  • Nuovo record d’infezioni in Israele, dove nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.464 nuovi casi. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ammesso che il lockdown è stato tolto troppo presto.

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