09 agosto 2023 12:58

Dalle statue ai nomi delle strade, il dibattito su cosa cosa conservare del passato nello spazio pubblico è arrivato anche in Estonia, dove il governo ha smantellato una serie di monumenti e cancellato per legge dalla toponomastica delle città alcuni nomi collegati all’occupazione sovietica del paese, sollevando polemiche soprattutto tra i cittadini russofoni.

Questo processo è diventato ancora più evidente dopo l’invasione dell’Ucraina: l’Estonia confina per 300 chilometri con la Russia e vuole prendere chiaramente le distanze dal suo vicino. È infatti il paese che ha accolto più rifugiati scappati dalla guerra ed è in prima linea nel fornire contributi economici e militari all’Ucraina.

Questo reportage è realizzato dalla televisione franco-tedesca Arte e fa parte del progetto Europa settegiorni.

Europa settegiorni è un progetto giornalistico che racconta la vita delle società e dei cittadini del continente. Partecipano vari giornali europei: El País (Spagna), Gazeta Wyborcza (Polonia), Internazionale (Italia), Kathimerini (Grecia), Le Soir (Belgio) e Telex (Ungheria). È finanziato dall’Unione europea con i fondi per le European Media Platforms.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it