09 luglio 2015 13:33

Dany Laferrière
Paese senza cappello
Nottetempo, 266 pagine, 16,50 euro
Tutto si muove intorno a me
66thand2nd, 134 pagine, 16 euro

Dany Laferrière è un sessantenne haitiano che ha scelto di vivere nel Québec e parte da sé per raccontare Haiti e la sua società (due paesi di colonizzazione francese), per brevi capitoli, sketch, appunti che ci aprono a un mondo, e a una lingua notevolmente influenzata dal creolo. Una vivacità inarrestabile, un’ininterrotta riserva di storie e aneddoti e osservazioni.

Il suo libro più noto è L’enigma del ritorno (Gremese), ora ne escono due in contemporanea. Il secondo è un diario dei giorni del terremoto di Haiti del gennaio 2010, delle reazioni della popolazione di Port-au-Prince e di quelle mediatiche e assistenziali internazionali (i curiosi, i “buoni”). Il primo (del 1997) è ancora un ritorno in una città convulsa e intasata, in una famiglia composta anzitutto di una madre e una zia ironico-patetiche splendidamente scolpite, in una società dove l’ombra degli Stati Uniti è costante come il ricordo della dittatura e dove tutto cambia e niente cambia, dove si parla di zombi e di morti come fossero vivi, dove il “paese reale” e il “paese sognato” si sovrappongono.

A un amico pittore, un giornalista yankee chiede della sua insistenza su un bello che non c’è più. “Quello che dipingo è il paese che sogno”. “E il paese reale?”. “Il paese reale, signore, non ho bisogno di sognarlo”.

Questo articolo è stato pubblicato il 26 giugno 2015 a pagina 76 di Internazionale, con il titolo “Sogno creolo ”. Compra questo numero | Abbonati

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