01 maggio 2016 17:52

Nico Naldini, Piccolo romanzo magrebino
Manni, 192 pagine, 15 euro

Non poi tanto piccolo, questo romanzo è in versi e diviso in tre parti, due “piccoli romanzi” degli anni novanta e dei primi duemila e I confini del paradiso, uscito nel 2004. Biografo di Pasolini, suo cugino, ma anche di Giovanni Comisso e Filippo de Pisis e curatore di una splendida cronologia documentaria sulla vita di Leopardi di cui si è servito Mario Martone per il suo film, Naldini non si è nascosto dietro i suoi modelli o idoli o amici, ed è autore in proprio di notevolissima statura.

Il “piccolo romanzo” è in versi liberi e racconta incontri con giovani nordafricani consenzienti in amori fugaci o duraturi che si trasformano spesso in amicizie e in adulta solidarietà. Da questo punto di vista è una delle poche testimonianze di alta letteratura omosessuale italiana (con Ernesto di Saba, l’opera di Pasolini e di Comisso, Ombre rosse di Piero Santi), ma è anche una testimonianza che sfugge ai cliché ed entra nel merito delle tragedie contemporanee, per la conoscenza e l’amore verso le culture del Maghreb. È anche una riflessione non compiaciuta sulla cacciata dall’Eden e le odierne difficoltà di trovarsi, dei giovani e dei vecchi: “Raccontiamo ai ragazzi / la storia della loro vita / i loro segreti di una volta”, anche se “le favole non spiegano / mai il segreto delle cose”.

Questo articolo è stato pubblicato il 22 aprile 2016 a pagina 90 di Internazionale, con il titolo “La difficoltà di trovarsi”. Compra questo numero| Abbonati

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