29 maggio 2015 14:45

Negli ultimi dieci giorni le pagine Facebook e Twitter degli utenti iracheni erano piene di foto di Mustafa Nasir. Facendo un calcolo veloce mi sono reso conto che la sua foto appariva in media ogni cinque post.

Fino a pochi giorni fa Mustafa era un soldato come tanti altri. Ventotto anni, quarto figlio di una famiglia povera del quartiere sciita di Al Sadr, nella parte est di Baghdad, Mustafa è entrato nelle forze speciali del primo battaglione dell’esercito ed è stato schierato a Ramadi. Insieme a un piccolo gruppo di soldati ha resistito fino all’ultimo agli assalti dei miliziani del gruppo Stato islamico, anche se era stato ferito da sei proiettili. Dal suo nascondiglio nella parte della città in mano ai jihadisti ha telefonato al padre di 72 anni perché chiedesse aiuto. Ma la risposta degli alti vertici dell’esercito è stata che non potevano fare niente.

Il quarto giorno è stato trovato dai combattenti nemici. Era talmente indebolito dalle emorragie che era quasi svenuto. I jihadisti l’hanno ammanettato e caricato su un furgone per portarlo a Falluja, dove l’hanno fatto sfilare nella strada principale e l’hanno impiccato a un ponte. La sua tragica ed eroica fine ha scioccato gli iracheni, in particolare gli sciiti.

Alcuni blogger hanno dato la colpa al governo, e in particolare al ministro della difesa, per aver abbandonato i soldati nelle mani dei “mostri” dello Stato islamico. Alcuni ufficiali di alto grado davano ordini dalle loro case nella Zona verde di Baghdad dopo essersi allontanati dal campo di battaglia. Il padre di Mustafa ha criticato i deputati del parlamento per non essersi neanche presentati al funerale del figlio. Altri puntano il dito contro le forze internazionali per non aver bombardato i jihadisti durante l’attacco. E anche contro gli altri paesi arabi, che non hanno mostrato il minimo segno di solidarietà, come avevano fatto invece nel caso dell’uccisione del pilota giordano Moaz al Kasasbeh, dato alle fiamme in una gabbia.

Ma per Mustafa i poeti hanno scritto dei versi e gli artisti l’hanno ritratto mentre vola come un angelo.

(Traduzione di Francesca Sibani)

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