03 maggio 2015 13:49

A causa del cambiamento climatico potrebbe estinguersi il 7,9 per cento delle specie viventi del pianeta. Mark Urban, dell’università del Connecticut, negli Stati Uniti, ha analizzato 131 studi sulla riduzione di biodiversità dovuta all’innalzamento delle temperature.

Le ricerche hanno riguardato tutto il mondo, anche se poche erano sull’ambiente marino e sull’Asia. Urban ha studiato diversi scenari: il rischio di estinzione potrebbe essere del 5,2 per cento, se l’aumento delle temperature sarà contenuto entro i due gradi e dell’8,5 per cento se il pianeta si riscalderà di tre gradi. Continuando a emettere gas serra al ritmo attuale, in uno scenario business as usual, l’aumento di temperature sarà di 4,3 gradi e il rischio di estinzione del 16 per cento, una specie su sei. In Europa e Nordamerica l’impatto sarebbe minimo, mentre Australia, Nuova Zelanda e Sudamerica potrebbero perdere il maggior numero di specie. Queste regioni hanno infatti molte specie endemiche, con habitat piccoli e barriere geografiche alla diffusione di piante e animali. Nel complesso gli uccelli potrebbero risentire poco del riscaldamento del pianeta, al contrario degli anfibi, anche se le differenze tra i gruppi sono lievi.

In un commento Janneke Hille Ris Lambers scrive che rimangono molte incertezze sull’impatto del riscaldamento globale. Tuttavia, è meglio agire senza aspettare previsioni più precise, tagliando le emissioni ma anche cercando di mitigare gli effetti negativi sulla biodiversità.

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