Sommario

Naomi Klein. Baghdad anno zero

Reportage dall’iraq. I commenti della stampa sui giornalisti rapiti. Tobias Jones intervista Enrico Deaglio

555 (3/9 settembre 2004)
555 (3/9 settembre 2004)

Sudafrica

I poveri bianchi

I privilegi sono finiti

Scienza e tecnologia

Vizi e virtù del tè verde

Opinioni

Michael Moore racconta la sua giornata alla convention repubblicana

Iraq

Giornalisti in guerra

L’uccisione di Enzo Baldoni e il sequestro dei due reporter francesi sono gli ultimi episodi di un conflitto che attraversa i campi di battaglia di tutto il mondo

Africa e Medio Oriente

Dove regnano gli uomini in turbante

Americhe

Venezuela, la lotta è di classe

Asia e Pacifico

Affari politici in Cina

Opinioni

Il terrorismo colpisce ai quattro angoli del pianeta. Ma la politica deve prevalere

Iraq

Lotta contro il tempo

Secondo il direttore di Le Monde, il terrorismo non risparmia nessuno. Bisogna unirsi per difendere la democrazia

Afghanistan

Democrazia illustrata

Istruzioni per l’uso del voto

Iraq

Baghdad anno zero

Il saccheggio dell’Iraq e le illusioni dei neoconservatori statunitensi

Diario americano

La mostra Flags of America offre uno sguardo sulla fotografia statunitense a partire dalla seconda guerra mondiale. Dalla fine del conflitto la società è stata interpretata con visioni molteplici che hanno dato il via a importanti ricerche artistiche. Leggi

Europa

La Spagna crudele di El Ejido

Un paese in ostaggio

“Viviamo in uno stato moderno in cui prevale lo stato di diritto, oppure nel territorio feudale di un bandito istituzionalizzato?”, si chiede Tim Parks. Leggi

Opinioni

L’ironia di un giornale russo sul risultato delle presidenziali in Cecenia

Viaggi

Note dal sottosuolo

Musicisti di ogni paese si esibiscono nelle stazioni e nei corridoi della metropolitana di Parigi

Iraq

Il reporter sorridente

Enzo Baldoni esplorava con coraggio le profondità dell’animo umano. Il ricordo di una collega francese

Economia e lavoro

I conti segreti di Pinochet

Iraq

Ucciso senza pietà

La fine di un giornalista che aveva scritto da diversi focolai di crisi ed era stato ostaggio dei guerriglieri delle Farc

Opinioni

La democrazia non tollera l’impunità. E offre ai criminali le giuste garanzie

Fortemente

La polemica italiana su Fahrenheit 9/11 è incomprensibile. C’è chi si lamenta che il film è brutto, noioso eccetera. Ma è un falso problema. È come guardare un cartone animato di Heidi e criticarlo perché non ci sono inseguimenti con gli elicotteri. Forse la vittoria a Cannes ha spinto molti ad aspettarsi un film diverso. Ma Fahrenheit 9/11 non parla a noi europei, si rivolge agli americani e possibilmente a quelli incerti. In altri termini: andrebbe giudicato più per la sua (eventuale) capacità di togliere voti a Bush che per meriti strettamente artistici o cinematografici. Fare politica significa anche mettere a disposizione il proprio mestiere, e in questo senso Moore ha fatto politica nel modo più onesto. Ha fatto quel che sapeva fare meglio: il regista. A chi lo accusa di manipolare i fatti, risponde pubblicando sul suo sito un minuzioso elenco di fonti. Ha ragione lo scrittore John Berger quando dice: questo film “vuole fortemente che l’America sopravviva”. Leggi

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