Dopo un bombardamento israeliano nel sud della Striscia di Gaza. (Mohammed Abed, Afp)

Il presidente statunitense Joe Biden sarà in Israele il 18 ottobre per una visita di “solidarietà” dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre. Biden punta anche a sbloccare gli aiuti per la Striscia di Gaza, sotto assedio e minacciata da una catastrofe umanitaria.

Mentre Israele si prepara a un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza, proseguono gli sforzi diplomatici per evitare un allargamento del conflitto, cominciato il 7 ottobre con il sanguinoso attacco di Hamas in territorio israeliano.

Circa un milione di palestinesi sono stati costretti a lasciare le loro case nella Striscia di Gaza, bombardata senza sosta dall’esercito israeliano. Migliaia di persone sono state uccise da entrambe le parti dall’inizio della guerra, mentre Hamas ha rapito 199 ostaggi, secondo le autorità israeliane.

Centinaia di migliaia di civili sono ammassati nel sud della Striscia di Gaza, vicino al confine con l’Egitto, mentre Israele ha sospeso le forniture di acqua, elettricità e cibo nel territorio, controllato da Hamas dal 2007.

“A Gaza entro ventiquattr’ore si esauriranno le scorte di acqua elettricità e carburante”, ha avvertito il 16 ottobre Ahmed al Mandhari, direttore dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per il Mediterraneo orientale. “Se non arriveranno gli aiuti, i medici non potranno fare altro che preparare i certificati di morte”.

Il valico di Rafah, l’unico accesso alla Striscia di Gaza non controllato da Israele, rimane chiuso, rendendo impossibile l’arrivo degli aiuti di emergenza dall’Egitto.

Secondo un fotografo dell’Afp, la mattina del 17 ottobre l’aviazione israeliana ha preso nuovamente di mira Rafah, nel sud della Striscia di Gaza.

Ridurre le vittime civili

Al termine di una serie di colloqui a Tel Aviv con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, il ministro degli esteri statunitense Antony Blinken ha annunciato che il presidente Biden sarà in Israele il 18 ottobre per “riaffermare la solidarietà degli Stati Uniti verso Israele”.

L’Iran ha minacciato una possibile “azione preventiva” contro Israele nel caso conduca un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza.

“Biden cerchera di convincere Israele a condurre le operazioni in modo da ridurre al minimo le vittime civili, oltre a permettere la consegna degli aiuti umanitari agli abitanti di Gaza”, ha aggiunto Blinken.

Il ministro degli esteri statunitense ha fatto sapere di aver ottenuto garanzie dal governo israeliano sulla consegna degli aiuti stranieri.

Biden incontrerà anche ad Amman il re di Giordania Abdallah II, il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi e il presidente palestinese Abu Mazen.

“È possibile un’azione preventiva da parte dell’asse della resistenza”, ha avvertito il 16 ottobre il ministro degli esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian, riferendosi all’Iran e ai suoi alleati regionali (tra cui Siria, Hamas e Hezbollah libanese).

La tensione è alta anche nel nord d’Israele, al confine con il Libano, dove l’esercito israeliano ha annunciato il 17 ottobre di aver ucciso quattro assalitori che cercavano di entrare nel paese. Negli ultimi giorni sono aumentati gli scontri intorno al confine tra Hezbollah, alleato di Hamas, e l’esercito israeliano.

I tunnel di Hamas

Il portavoce dell’esercito israeliano, Jonathan Conricus, ha detto di non sapere se la visita di Biden possa mettere in discussione la data prevista per l’inizio dell’offensiva di terra contro Hamas.

“Non penso che la sua visita abbia lo scopo d’impedirla, ma piuttosto di assicurarsi che Israele abbia tutto ciò che serve per difendersi”, ha aggiunto.

L’offensiva si preannuncia difficile, perché il nord della Striscia di Gaza è pieno di tunnel in cui Hamas, considerato un gruppo terroristico dagli Stati Uniti e dall’Unione europea, nasconde combattenti e armi.

Israele ha affermato che nel corso dell’attacco del 7 ottobre Hamas ha rapito 199 ostaggi. Hamas ha dichiarato di aver preso in ostaggio tra le duecento e le duecentocinquanta persone, ma che ventidue sono morte nei raid israeliani.

Dall’inizio della guerra in Israele sono state uccise più di 1.400 persone, quasi tutte il 7 ottobre, in grande maggioranza civili.

Gli attacchi israeliani hanno invece causato la morte di almeno 2.750 persone nella Striscia di Gaza, tra cui centinaia di bambini.

L’esercito israeliano, che ha schierato decine di migliaia di soldati al confine con la Striscia di Gaza, ha affermato di aver recuperato i corpi di 1.500 miliziani di Hamas.

Sottoposta al blocco terrestre, aereo e marittimo israeliano dal 2007, la Striscia di Gaza, che ha 2,4 milioni di abitanti, è in stato di “assedio totale” dal 9 ottobre.