L’attacco di un drone ha colpito gli abitanti di un villaggio che celebravano una festa musulmana nel nordovest dello stato di Kaduna, in Nigeria, il 5 dicembre. (Cristina Aldehuela, Afp)

Un drone dell’esercito nigeriano ha accidentalmente ucciso almeno 85 civili in un villaggio nel nordovest dello stato di Kaduna, in uno dei più letali bombardamenti militari della Nigeria.

Anche il presidente Bola Ahmed Tinubu ha chiesto di aprire un’indagine, dopo che l’esercito ha ammesso che uno dei suoi droni aveva colpito accidentalmente il villaggio di Tudun Biri, mentre era in corso una festa musulmana. L’esercito non ha fornito numeri sulle vittime, ma i residenti hanno detto che sono state uccise 85 persone, molte delle quali donne e bambini. L’esercito stava facendo delle operazioni contro gruppi armati attivi nel paese.

“L’Ufficio di zona ha ricevuto informazioni dalle autorità locali che finora sono stati sepolti 85 corpi, mentre le ricerche continuano”, ha affermato in un comunicato l’Agenzia nazionale per la gestione delle emergenze (Nema).

La Nema ha detto che altre 66 persone sono ricoverate in ospedale, ma i funzionari stanno ancora negoziando con i leader della comunità per entrare nel villaggio. Le forze armate della Nigeria ricorrono spesso ad attacchi aerei nella lotta contro i gruppi armati presenti nel nordovest e nel nordest del paese, dove i jihadisti sono attivi da più di un decennio.

Dal 2009 il conflitto del governo con i gruppi armati attivi in alcune zone del paese ha provocato più di 40mila morti e due milioni di sfollati. Le milizie si nascondono nelle foreste del nordovest del paese, lanciano incursioni nei villaggi per saccheggiare e rapire i residenti e poi chiedere un riscatto.

“Il presidente Tinubu descrive l’incidente come inquietante e doloroso ed esprime la sua indignazione e il suo dolore per la tragica perdita di vite”, ha affermato la presidenza in una nota.

La maggior parte delle vittime erano donne, bambini e anziani che stavano celebrando la festa musulmana di Mawlid, che commemora la nascita del profeta Maometto. “Ero all’interno della casa quando è stata sganciata la prima bomba… Siamo accorsi sul posto per aiutare le persone colpite, poi è stata sganciata una seconda bomba”, ha detto Idris Dahiru, un residente del quartiere, parlando con l’Afp.

“Mia zia, la moglie di mio fratello e i suoi sei figli, le mogli dei miei quattro fratelli sono tra le vittime. La famiglia di mio fratello maggiore è morta, tranne il suo bambino che è sopravvissuto”, ha detto.