Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. (Adem Altan, Afp)

Il 7 dicembre, nel corso di una visita ad Atene, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha auspicato “una nuova era” nelle relazioni tra la Turchia e la Grecia dopo anni di tensioni.

“Sono convinto che questo vertice tra Ankara e Atene inaugurerà una nuova era”, ha affermato Erdoğan rivolgendosi alla presidente greca Aikaterinī Sakellaropoulou.

La prima visita di Erdoğan ad Atene dal 2017 arriva dopo anni di tensioni sulla delimitazione della piattaforma continentale delle isole greche nel mar Egeo, sullo sfruttamento delle rispettive zone economiche esclusive e sulla questione dei migranti.

Dopo Sakellaropoulou, Erdoğan ha incontrato il primo ministro greco Kyriakos Mītsotakīs.

“Kyriakos, amico mio, non saremo una minaccia per te se tu non lo sarai per noi”, ha affermato Erdoğan in una lunga intervista rilasciata al quotidiano greco Ī Kathīmerinī.

“Le divergenze possono essere risolte con il dialogo, che porterà a soluzioni vantaggiose per tutti”, ha aggiunto, mettendo fine a un lungo periodo di retorica bellicosa nei confronti della Grecia.

Negli ultimi anni le relazioni tra Grecia e Turchia, paesi storicamente rivali ma partner nella Nato, sono state caratterizzate da forti tensioni, alimentate dalla volontà della Turchia di sfruttare alcuni giacimenti di idrocarburi nel mar Mediterraneo orientale.

Nel 2022 Erdoğan ha accusato la Grecia di “occupare” le isole dell’Egeo e ha lanciato una minaccia: “Potremmo arrivare all’improvviso, di notte”.

I due paesi si sono riavvicinati dopo il devastante terremoto che ha colpito il sud della Turchia a febbraio, causando quasi cinquantamila vittime.

Sakellaropoulou aveva affermato che “solidarietà e umanità sono caratteristiche che uniscono i nostri due popoli”.

Riferendosi alle dispute territoriali, Mītsotakīs aveva dichiarato a settembre di essere pronto a “trovare una soluzione sulla base del diritto internazionale”.

Sedici accordi

Secondo l’emittente turca Ntv, i ministri dei due paesi firmeranno sedici accordi nel corso di una riunione dell’alto consiglio di cooperazione, un organismo bilaterale convocato l’ultima volta nel 2016.

“Il dialogo è l’unico modo per trovare un accordo sulla delimitazione delle acque dell’Egeo”, ha dichiarato Antonia Zervaki, docente di relazioni internazionali dell’università di Atene.

L’ultima visita del presidente turco, sei anni fa, era stata caratterizzata da una lite diplomatica, seguita da una lunga fase di tensioni riguardo al confine marittimo e terrestre tra i due paesi, che si è aggravata nel 2020.

All’epoca Atene aveva accusato Ankara di spingere i migranti verso la Grecia per fare pressione sull’Unione europea, che aveva promesso aiuti finanziari alla Turchia se si fosse fatta carico dei profughi siriani.

Negli ultimi mesi, però, le guardie costiere dei due paesi hanno dato prova di una “buona collaborazione”, ha dichiarato il ministro greco dell’immigrazione Dimitris Kairidis.