Donald Tusk presenta il suo governo al Sejm, Varsavia, 12 dicembre 2023. (Aleksandra Szmigiel, Reuters/Contrasto)

Donald Tusk, leader della coalizione filoeuropea, è stato eletto l’11 dicembre primo ministro dal Sejm, la camera bassa del parlamento, dopo otto anni di governo nazionalista e populista.

Tusk, ex presidente del consiglio europeo, è stato eletto con 248 voti a favore e 201 contrari.

Poche ore prima i deputati avevano respinto la conferma del premier uscente Mateusz Morawiecki, del partito Diritto e giustizia (Pis).

Subito dopo il voto Tusk ha ringraziato i cittadini polacchi per la fiducia accordata nelle elezioni legislative del 15 ottobre.

“È un grande giorno per tutti quelli che hanno continuato a credere che le cose sarebbero migliorate, che saremmo usciti dalle tenebre”, ha affermato. “Da domani cominceremo a riparare i torti subiti, in modo che tutti possano sentirsi a casa in Polonia”.

Il leader del Pis Jarosław Kaczyński ha risposto alle parole di Tusk definendolo “un agente della Germania”.

Da tempo Kaczynski accusa Coalizione civica, la formazione guidata da Tusk, di fare gli interessi della Germania e della Russia.

“La Polonia che sogno è un paese libero dalle influenze straniere”, ha aggiunto Kaczyński, parlando di “fine della democrazia”.

Il voto sulla candidatura di Tusk è arrivato dopo il fallimento del tentativo del Pis di formare un nuovo governo.

Morawiecki è stato infatti bocciato con 266 voti contrari e 190 a favore.

Nonostante la vittoria della coalizione filoeuropea alle elezioni del 15 ottobre, il presidente Andrzej Duda, sostenuto dal Pis, aveva affidato l’incarico di formare un governo al premier uscente, ritardando di quasi due mesi l’insediamento del nuovo esecutivo.

La coalizione filoeuropea – composta da Coalizione civica (centrista), Terza via e Sinistra – dispone di 248 seggi su un totale di 460.

Diritto di veto

Il 12 dicembre Tusk terrà un discorso di politica generale al Sejm, in cui presenterà il suo governo, e poi si sottoporrà a un voto di fiducia, considerato una formalità.

A quel punto Tusk potrà rappresentare la Polonia nel consiglio europeo che si terrà il 14 e il 15 dicembre a Bruxelles.

“Non vedo l’ora di lavorare con il nuovo governo polacco”, ha affermato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in un messaggio sul social network X. “L’esperienza e l’adesione ai valori europei di Tusk renderanno l’Europa più forte”.

Anche il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha accolto con favore l’elezione di Tusk.

Durante la campagna elettorale Tusk si era impegnato a sbloccare miliardi di euro di aiuti europei rimasti congelati a causa delle tensioni tra Bruxelles e Varsavia.

“Sono felice che la Polonia abbia ripreso la strada dello sviluppo”, ha dichiarato Lech Wałęsa, storico leader del sindacato Solidarność ed ex presidente.

Duda, il cui mandato da capo dello stato scade nel 2025, manterrà però un diritto di veto sulle leggi approvate dal parlamento.

Inoltre, il Pis ha approfittato dei due mesi in più al potere per effettuare una serie di nomine di funzionari e dirigenti pubblici, spesso con mandati irrevocabili.