Ramallah, Cisgiordania. (Marco Longari, Afp)

Il 12 gennaio Israele ha definito “completamente distorte” le accuse di genocidio da cui deve difendersi davanti alla Corte internazionale di giustizia (Cig) dell’Aja, nei Paesi Bassi, aggiungendo che non riflettono la realtà del conflitto nella Striscia di Gaza.

“Il Sudafrica ha presentato un quadro fattuale e giuridico completamente distorto”, ha dichiarato Tal Becker, consulente legale del ministero degli esteri d’Israele.

Il 29 dicembre 2023 il Sudafrica ha presentato un ricorso urgente alla Cig sostenendo che Israele sta violando la Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio, firmata nel 1948 sulla scia dell’Olocausto.

Pretoria ha chiesto ai giudici di ordinare a Israele di sospendere immediatamente l’offensiva lanciata nella Striscia di Gaza dopo l’attacco senza precedenti di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre, che ha causato circa 1.140 vittime in Israele, secondo un conteggio dell’Afp basato sugli ultimi dati israeliani disponibili.

Secondo le autorità di Hamas, l’offensiva israeliana ha causato finora la morte di 23.469 persone, circa l’1 per cento della popolazione di Gaza.

Israele e il suo principale alleato, gli Stati Uniti, hanno definito il ricorso infondato.

“No, Sudafrica, non siamo noi a commettere un genocidio, ma Hamas”, ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu prima delle udienze. “Continueremo la nostra guerra di autodifesa, la cui legittimità è fuori discussione”.

Il governo israeliano ha accusato il Sudafrica di essere il “braccio giuridico” di Hamas.

“È Israele a essere minacciato da chi ne chiede apertamente l’annientamento”, ha dichiarato Matthew Miller, portavoce del dipartimento di stato di Washington.

Il precedente della Russia

Dato che si tratta di un ricorso urgente, la Cig potrebbe pronunciarsi nel giro di poche settimane. Le sue sentenze sono definitive e giuridicamente vincolanti, ma la corte non ha i mezzi per farle rispettare. Per esempio, nella primavera scorsa ha ordinato alla Russia di sospendere l’invasione dell’Ucraina.

Il Sudafrica ha potuto denunciare Israele perché entrambi i paesi sono firmatari della Convenzione sul genocidio.

Il ministro della giustizia sudafricano Ronald Lamola ha dichiarato l’11 gennaio ai giudici che Israele ha “oltrepassato il limite” e violato la Convenzione, una cosa che neanche la brutalità dell’attacco di Hamas può giustificare.

“I genocidi non sono mai annunciati in anticipo”, ha notato nel suo intervento Adila Hassim, un’avvocata del team sudafricano. “Ma la corte dispone di prove evidenti, accumulate nelle ultime tredici settimane, che rendono quantomeno plausibili le accuse di genocidio”.

L’African national congress (Anc), il partito al potere in Sudafrica, sostiene da molti anni la causa palestinese. L’ex presidente sudafricano ed eroe della lotta contro l’apartheid Nelson Mandela disse una volta che la libertà del Sudafrica sarebbe stata “incompleta” senza quella della Palestina.

“È in gioco la giustizia internazionale e la sua capacità di proteggere le popolazioni da gravi crimini”, ha detto l’11 gennaio Blinne Ní Ghrálaigh, un’altra avvocata della squadra inviata da Pretoria.