Timothy A. Clary, Afp

Donald Trump ha vinto il 23 gennaio le primarie repubblicane nel New Hampshire, sconfiggendo la sua rivale Nikki Haley e facendo un altro passo verso una rivincita con Joe Biden nelle elezioni presidenziali di novembre.

Secondo le proiezioni delle tv basate su più del 60 per cento delle schede scrutinate, l’ex presidente ha ottenuto circa il 54 per cento dei voti contro il 44 per cento dell’ex ambasciatrice alle Nazioni Unite.

Nonostante la sconfitta, Haley ha affermato che “la corsa è appena cominciata” e che “una nomination di Trump sarebbe una vittoria per Biden”.

Trump, che quest’anno deve affrontare quattro processi penali, ha invece invitato Haley a ritirarsi e ha nuovamente attaccato il presidente Biden, definendolo “il peggiore nella storia degli Stati Uniti”.

Il team della campagna elettorale di Biden ha riconosciuto che con la vittoria nel New Hampshire Trump ha “virtualmente blindato la nomination repubblicana”.

Trump aveva già vinto nettamente le primarie nell’Iowa del 15 gennaio. In passato i candidati che hanno vinto le prime due votazioni hanno sempre ottenuto la nomination.

A luglio sarà la convention nazionale a nominare ufficialmente il candidato repubblicano alla presidenza.

Il 21 gennaio il governatore della Florida Ron DeSantis, un tempo considerato il principale rivale di Trump per la nomination repubblicana, si era ritirato dalle primarie invitando i suoi sostenitori a votare per l’ex presidente.

Anche se l’esito delle primarie repubblicane appare scontato, l’analista politico Aron Salomon ha dichiarato all’Afp che “Haley ha ottenuto un buon risultato nel New Hampshire”. L’ex ambasciatrice alle Nazioni Unite ed ex governatrice della South Carolina, 51 anni, è popolare soprattutto tra gli elettori repubblicani moderati e negli ambienti economici.

Haley ha più volte accusato Trump di seminare il caos, riferendosi ai suoi processi penali, in particolare a quelli legati al tentativo di sovvertire i risultati delle elezioni presidenziali del 2020.

Nei giorni scorsi Haley ha anche messo in dubbio le capacità cognitive di Trump, 77 anni, che in un comizio ha confuso più volte il nome della candidata repubblicana con quello dell’ex presidente democratica della camera dei rappresentanti Nancy Pelosi.