Giovani birmani aspettano davanti all’ambasciata tailandese a Yangon nella speranza di ottenere un visto per evitare il servizio militare. (Str, Afp)

Centinaia di giovani birmani in fila fuori dall’ambasciata tailandese di Yangon per cercare di ottenere un visto e sfuggire al servizio militare che la giunta al governo del paese ha imposto una settimana fa.

“Andrò a Bangkok con un visto turistico e spero di rimanerci per un po’”, ha detto Aung Phyo all’Afp. “Non ho ancora deciso se lavorare o studiare. Voglio solo scappare da questo paese”, dice lo studente di vent’anni, in fila da mezzanotte.

Racconta di essere stato uno dei fortunati che è riuscito a entrare intorno alle tre del mattino e questo gli ha permesso di presentare la domanda, ma chi non ce l’ha fatta è rimasto fuori dall’ambasciata.

Una lunga coda di più di mille persone, secondo un giornalista dell’Afp presente sul posto, si ramifica nelle strade nel centro di Yangon, senza alcuna garanzia di poter varcare i cancelli della missione diplomatica tailandese.

L’ambasciata ha dichiarato di aver stampato quattrocento biglietti al giorno per far fronte all’afflusso di persone, che prima dell’annuncio della giunta erano meno di un centinaio al giorno.

Sabato scorso la giunta ha decretato l’applicazione di una legge del 2010 che impone un servizio militare di almeno due anni per tutti gli uomini tra i 18 e i 35 anni e per le donne tra i 18 e i 27 anni.

La decisione è stata presa dopo una recente serie di sconfitte militari della giunta in diverse regioni. Le autorità militari non hanno ancora chiarito i loro piani, ma l’incertezza ha spinto molti giovani a cercare di lasciare il paese.

Dal colpo di stato del 1 febbraio 2021 che ha rovesciato la leader e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, la repressione ha ucciso più di 4.500 persone, secondo un gruppo di monitoraggio locale.