Ina Fassbender, Afp

Le emissioni globali di anidride carbonica del settore dell’energia sono aumentate dell’1,1 per cento nel 2023, raggiungendo livelli record, soprattutto a causa della crescita cinese e di una riduzione della produzione idroelettrica dovuta alla siccità, ha affermato il 1 marzo l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea).

Le emissioni di anidride carbonica sono aumentate di 410 milioni di tonnellate nel 2023, arrivando a 37,4 miliardi, secondo il rapporto della Iea.

Nel 2022 le emissioni erano aumentate di 490 milioni di tonnellate.

Secondo la Iea, l’aumento del 2023 è attribuibile in parte (circa 170 milioni di tonnellate) a una riduzione della produzione idroelettrica globale dovuta ai gravi episodi di siccità che hanno colpito varie regioni del mondo.

Questo ha spinto alcuni paesi – tra cui Cina, Canada e Messico – a usare più fonti inquinanti, compreso il carbone, per produrre elettricità.

La Cina, che ha contribuito con 565 milioni di tonnellate di anidride carbonica al bilancio globale, ha portato avanti la sua crescita economica ad alta intensità di emissioni cominciata dopo la pandemia di covid-19.

Il dato cinese è in controtendenza rispetto a quelli delle principali economie avanzate, che hanno registrato una riduzione significativa delle emissioni nonostante la crescita del pil, anche grazie all’abbandono del carbone.

Cinque tecnologie chiave

Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), le emissioni di gas serra totali devono essere ridotte del 43 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 2019, per evitare un aumento della temperatura media globale di 1,5 gradi, obiettivo fissato dall’accordo di Parigi. Inoltre il picco delle emissioni dev’essere raggiunto entro il 2025.

La Iea ha sottolineato il contributo sempre più rilevante dato dalle fonti di energia pulite, comprese le rinnovabili.

“La transizione energetica sta procedendo a un ritmo sostenuto, anche se bisogna fare i conti con l’aumento della domanda globale di energia”, ha affermato il direttore della Iea Fatih Birol.

Secondo l’agenzia le cinque tecnologie chiave sono il solare, l’eolico, il nucleare, le pompe di calore e le automobili elettriche.