Roman Pilipey, Afp

Il 21 marzo l’esercito russo ha lanciato un attacco missilistico contro la capitale ucraina Kiev, ma i trentuno missili sono stati abbattuti, hanno affermato le forze armate ucraine. Si è trattato di un gesto di ritorsione dopo una serie di bombardamenti ucraini in territorio russo.

Dopo quest’ultimo attacco, che ha causato diciassette feriti, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyj ha chiesto agli alleati occidentali di trovare la “volontà politica” di aiutare il suo paese, fornendo in particolare sistemi di difesa antiaerea.

“I ventinove missili da crociera e i due missili balistici Iskander e Kinžal sono stati abbattuti”, ha affermato l’aeronautica militare ucraina.

Secondo la presidenza ucraina, tredici civili sono però rimasti feriti a Kiev e quattro nella regione della capitale, a causa della caduta di detriti.

“Il terrore russo prosegue giorno e notte, e per contrastarlo abbiamo più che mai bisogno dei nostri partner”, ha dichiarato Zelenskyj.

Il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba ha esortato il congresso degli Stati Uniti a “salvare vite umane” approvando i sessanta miliardi di dollari di aiuti promessi dal presidente Joe Biden.

I leader europei discuteranno il 21 e 22 marzo a Bruxelles di come armare meglio l’Ucraina e rafforzare al tempo stesso la difesa europea.

L’Unione europea sta valutando la possibilità di usare i proventi dei beni russi congelati, un’ipotesi che Mosca ha definito preventivamente “un furto”.

Intanto, il 21 marzo l’esercito russo ha annunciato la conquista del villaggio di Tonenké, a ovest della città di Avdiïvka, nella regione orientale di Donetsk. Avdiïvka era stata conquistata a febbraio dopo un lungo assedio.