09 settembre 2019 09:29

Isobel Campbell, da Glasgow, aveva vent’anni quando nel 1996 è entrata nelle nostre vite come violoncellista e voce femminile dei Belle and Sebastian. Poi ha fatto qualche singolo e un album solista con la collaborazione di Eugene Kelly dei Vaselines o, ancora più inatteso, Mark Lanegan, da Ellensburg, Washington. È proprio con l’ex leader degli Screaming Trees, baluardo della nascente scena grunge alla fine degli anni ottanta, che nel 2006 ha pubblicato il primo di tre album in duo, Ballad of the broken seas, che comincia con la #canzonedelgiorno.

Lui ha una voce aspra e maledetta, una sorta di Tom Waits rock, lei è lieve e impalpabile come certe popstar teenager francesi degli anni sessanta: la loro musica insieme è folk rock con cupe storie da motel squallido e funziona benissimo.

Sentii Isobel Campbell live da sola nel 2006, in un concerto che finì nel momento del suo trentesimo compleanno, e me ne innamorai un po’. Ne ho perso le tracce, ma non m’è mai passata.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Per visualizzare questo contenuto, accetta i cookie di tipo marketing.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it