13 gennaio 2020 17:29

La rivista britannica New Scientist si chiede se abbia senso essere vegani part-time. Aumentano infatti le persone che rinunciano ai prodotti animali solo in certi periodi: quotidianamente fino alle 18, il lunedì o un mese all’anno. Per rispondere alla domanda la rivista ha organizzato un test. Diciannove volontari della redazione hanno tenuto un diario per due settimane, prendendo nota di tutto quello che mangiavano. Nella prima settimana hanno seguito la dieta di sempre, generalmente onnivora ma in alcuni casi vegetariana. Nella settimana successiva hanno invece adottato una dieta vegana. In questo tipo di alimentazione sono esclusi tutti gli alimenti di origine animale, non solo carne e pesce ma anche, per esempio, formaggio e miele.

I diari sono stati poi esaminati da un’équipe di esperti dell’università di Oxford. Si è visto che oltre a fornire alcuni benefici immediati per la salute (calo del colesterolo e di alcuni grassi), l’alimentazione vegana riduceva le emissioni di gas serra in modo significativo. Si è infatti passati da una media settimanale di quaranta chili di anidride carbonica equivalente, pari alle emissioni di un’auto a benzina per 85 chilometri, a circa venti. Rinunciare a carne e latticini non è facile, ma per chi è preoccupato per il clima può essere una scelta chiave, scrive la rivista. Quindi seguire una dieta vegana anche per poco, magari per un mese all’anno, può essere utile, anche perché alcune abitudini persistono dopo il ritorno al regime precedente.

Questo articolo è uscito sul numero 1340 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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