16 marzo 2019 10:54

Un cartello all’inizio di Sofia, primo lungometraggio della regista marocchina Meryem Benm’Barek, ci informa che secondo l’articolo 490 del codice penale marocchino tutte le persone di sesso differente non sposate che hanno rapporti sessuali tra di loro sono punite con la reclusione fino a un anno. Quando Sofia, che non è sposata, partorisce una bimba si potrebbe pensare a un film che vuole mettere in risalto l’assurdità di una legge anacronistica. Ma il respiro di Sofia è più ampio. Il film, presentato a Cannes dove ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura nella sezione Un certain regard, è ricco di sfumature e spunti di riflessione.

Stephanie Zacharek scrive sul Time che ultimamente il maggiore o minore risalto dato a certi film dipende più dagli argomenti trattati che dall’effettiva riuscita dell’opera. Si tendono a esaltare le buone intenzioni di un’opera anche se se ne vedono chiaramente i difetti. Boy erased di Joel Edgerton è tratto dal memoir di Garrard Conley, e racconta le sofferenze affrontate dal giovane Jared (Lucas Hedges) quando fa coming out con i genitori cristiani conservatori (Nicole Kidman e Russell Crowe) e viene spedito in una comunità di riorientamento sessuale gestita da un terapista convinto che l’omosessualità sia un difetto che può essere corretto.

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Di recente un altro film, La diseducazione di Cameron Post di Desiree Akhavan, raccontava una storia simile cercando di mettere in evidenza l’assurdità di queste pratiche. Edgerton (che tra l’altro interpreta il terapista di Jared) punta sulle ovvie sevizie emotive a cui sono sottoposti questi ragazzi, e forse poteva calcare un po’ più la mano. Del resto racconta molto bene la scoperta di Jared della propria identità sessuale.

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Ancora un film tratto da un libro di successo. Il coraggio della verità di George Tillman Jr. racconta un’altra presa di coscienza da parte di un’adolescente. La protagonista è Starr una ragazzina che è nata, cresciuta e vive in un quartiere nero, come ce ne sono tanti nelle città statunitensi. Frequenta una scuola dove gli studenti sono quasi tutti bianchi. Sviluppa quasi due identità parallele che entrano in rotta di collisione quando il ragazzo del suo quartiere, con cui è uscita, viene ucciso da una pattuglia della polizia che lo crede armato. Qualcuno ha scritto che è una storia di formazione simile alle origini di una supereroina.

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In cerca di film tratti da libri c’è l’imbarazzo della scelta. In sala anche La promessa dell’alba di Éric Barbier, tratto dal romanzo autobiografico di Romain Gary. Il rapporto dello scrittore con la madre, che dalla Polonia si trasferì in Francia per fuggire dall’antisemitismo crescente, ma soprattutto per garantire al figlio un luminoso futuro. Ma c’è anche il nuovo film di Daniele Luchetti, Momenti di trascurabile felicità, con Pif protagonista, che naturalmente è tratto dal romanzo di Francesco Piccolo che ha scritto anche la sceneggiatura.

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