Lee Shulman ha sempre amato le diapositive, gli ricordano la sua infanzia a Londra. Nel 2017 per gioco ha deciso di comprare una scatola di negativi e delle diapositive su Ebay. Da quel momento non hai più smesso di cercare e collezionare foto anonime trovate anche nei mercatini delle pulci in Inghilterra, negli Stati Uniti e un po’ ovunque durante i suoi viaggi.

Finora ne ha raccolte quasi 400mila e insieme all’editrice francese Emmanuelle Halkin ha fondato The anonymous project. L’obiettivo del progetto è proteggere le pellicole a colori, che sono state usate dagli anni cinquanta del novecento all’avvento del digitale, e che rischiano di degradarsi sempre di più nel tempo e scomparire del tutto. Nel dopoguerra il loro prezzo era diventato accessibile al grande pubblico e il colore divenne il linguaggio più usato per raccontare la vita di tutti i giorni.

Delle 400mila diapositive collezionate, in parte acquistate, in parte ricevute, Shulman e Halkin ne hanno digitalizzate quasi cinquemila. Le diffondono sul profilo Instagram che hanno creato e sul sito, dove le hanno divise per temi e che aggiornano regolarmente. Ci sono coppie che si baciano, famiglie in posa davanti all’auto, cani che corrono, gente che sorride o che fa le smorfie. Si tratta di immagini a volte imperfette, mal inquadrate a volte, ma che raccontano l’inizio di un’epoca.

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