10 settembre 2018 15:13

Nel 2017 Hellen van Meene ha dovuto affrontare la malattia e la morte della madre Ada. Il suo ultimo progetto nasce come un’elaborazione del lutto attraverso la fotografia.

Durante questo processo la fotografa olandese si è resa conto di come la vita prosegua anche se ci sentiamo paralizzati dalla perdita di una persona amata. Van Meene ha realizzato quanto in realtà siamo capaci di farci una risata o godere di una bella giornata di sole anche se stiamo soffrendo per la morte di qualcuno.

And everything goes on when you die risolve l’apparente discrepanza tra lutto e vitalità, riconciliando questi elementi con una serie di ritratti e nove tableaux panoramici, immersi nel paesaggio olandese. In ogni panorama c’è un personaggio deceduto e mostrato in piedi in una bara aperta, circondato dalla famiglia, dagli amici o dai suoi animali.

Il progetto è ispirato anche da una pratica tipica della fotografia dell’ottocento in cui venivano realizzati ritratti ai defunti come se fossero vivi. Oltre a risolvere il problema dei lunghi tempi di esposizione richiesti dai primi apparecchi fotografici, erano considerati un omaggio affettuoso a chi era scomparso. A suo modo, questa pratica dimostrava la capacità totale di accettare la morte in una società dove non si era ancora fatta largo l’idea di poterla sconfiggere.

Le foto di Hellen van Meene saranno in mostra dall’8 settembre al 2 dicembre al museo Huis Marseille di Amsterdam.

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