26 ottobre 2020 17:01

La prima parata che George Georgiou ha fotografato negli Stati Uniti è stata quella dedicata a Martin Luther King. Era il gennaio del 2016 e si trovava a Long Beach, in California. Le strade vuote si erano popolate di persone, suoni e vita; in poco tempo si era ritrovato a osservare l’intera comunità del luogo. Dopo quell’episodio il fotografo londinese di origine greco cipriota ha dato inizio a un progetto che raccontasse gli Stati Uniti attraverso le sue parate, Americans parade.

A stimolare la curiosità di Georgiou è stata l’idea di realizzare un ritratto eterogeneo del paese, per documentarne la complessità demografica, razziale ed economica soffermandosi su momenti speciali in cui si forma spontaneamente un gruppo di sconosciuti, dalle identità molteplici e che nonostante le differenze resta insieme. La sua indagine si estende su quattordici stati, in un anno cruciale per la vita politica statunitense e che si conclude a fine novembre con la parata di Brockton, in Massachusetts, poco dopo l’elezione di Donald Trump a presidente.

Nel 2019 Americans parade è diventato un libro (BB editions) e sarà in mostra allo Spazio Labò di Bologna dal 28 ottobre al 12 dicembre.

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