Con Antigone è l’idea stessa della riscrittura in chiave moderna di una tragedia classica a essere riscritta in chiave moderna. L’intelligente sceneggiatura di Deraspe inietta antichi archetipi direttamente nella vena del dibattito (globale) sull’immigrazione. Antigone (Nahéma Ricci, una rivelazione) vive in Canada, dove si è rifugiata con i fratelli, Eteocle e Polinice, dopo la morte dei genitori. Quando Eteocle è ucciso dalla polizia, Polinice, che ha aggredito un agente, rischia l’espulsione. Antigone, è minorenne ed è convinta di rischiare meno del fratello. Così mette in atto un bizzarro piano per prendere il suo posto. Ma le autorità usano metodi subdoli per far capitolare la ragazza che si avvicina la maggiore età e quindi rischia una lunga detenzione. L’Antigone di Sophie Deraspe è una tragedia, sottile, sulla perdità dell’idealismo che si manifesta quando la ragazza scopre che nessun altro è all’altezza dei suoi feroci standard di lealtà e abnegazione.

Jessica Kiang, Variety

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Questo articolo è uscito sul numero 1435 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati