Perché alcune musiche ci colpiscono più di altre? Potrebbe essere dovuto a una combinazione di parole, armonie e arrangiamenti che ci fanno sognare o sperare per il meglio. Ma è possibile che un disco dal suono nostalgico riesca a toccarci profondamente? Con Small world, Joseph Mount e i suoi Metronomy dimostrano che è possibile. In fondo un’esperienza musicale può dirsi appagante quando diventa un vero viaggio e da questo punto di vista Mount ha fatto la sua parte, in particolare con l’album Nights out. Ha trasceso le potenzialità divertenti dei suoni semplici che ama, creando dei lavori meditativi. Small world non raggiunge quei livelli e neanche la maestria produttiva di The english riviera, ma fa quello che deve fare in minor tempo rispetto ai precedenti. Inoltre dimostra quanto Mount sappia scrivere e produrre qualcosa di semplice e leggero che funziona. Rilassarsi non è sempre facile, ma a volte è necessario per non impazzire in questo mondo. I Metronomy ci aiutano e con Small world ci dicono che, nonostante tutta la tristezza e le difficoltà, “le cose andranno bene”.
Aleksandr Smirnov,
Beats Per Minute
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Questo articolo è uscito sul numero 1450 di Internazionale, a pagina 90. Compra questo numero | Abbonati