Quarant’anni dopo che è emerso come l’infuocato frontman dei Birthday Party, Nick Cave ha realizzato alcuni dei dischi più stimolanti della sua lunga carriera. Le strutture delle canzoni sono diventate progressivamente più aperte, le narrazioni più oniriche, gli arrangiamenti più morbidi. I temi al centro dei testi sono quasi solo l’amore e la morte. A ogni successiva pubblicazione, il lavoro di Cave si è allontanato dal rock e si è avvicinato alla musica religiosa. Una religione stravagante, il cui sommo sacerdote potrebbe anche essere il suo unico praticante: un cantautore-mistico per il quale il sesso, i mostri e lo spargimento di sangue sono importanti quanto la grazia eterna. Seven psalms però è un’opera consapevolmente minore. È fatta di sette brani spoken word da uno o due minuti ciascuno, con un vaporoso accompagnamento musicale di Cave e Warren Ellis, e termina con un pezzo strumentale che è essenzialmente un miscuglio delle basi precedenti. Anche il formato incoraggia gli ascoltatori a pensarlo come qualcosa di diverso dal solito album di Nick Cave: è un ep da dieci pollici in edizione limitata venduto sul negozio online Cave Things. Valutare Seven psalms come un disco pop è sbagliato. Cave sembra intenderlo come una specie di preghiera. Ma anche se non credete in un’entità superiore, potreste commuovervi grazie alla strana bellezza delle sue immagini: dio come un cervo le cui corna “rastrellano fulmini”. Cave affronta l’orrore in modo più diretto in Such things should never happen, nella quale una madre e un passero perdono i loro figli, ed è inevitabile pensare alla morte dei figli di Cave. Ascoltando Seven psalms, un fan del cantautore australiano potrebbe sentire la mancanza del sesso e dei mostri, per non parlare delle canzoni. Ma se qualcuno si è guadagnato il diritto a una tregua, quello è Cave. E al resto dei fedeli resta un catalogo molto ampio. Se volete meno dio e più scopate, potete sempre ascoltarvi i Grinderman.
Andy Cush, Pitchfork

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Questo articolo è uscito sul numero 1468 di Internazionale, a pagina 84. Compra questo numero | Abbonati