Foto di Lawrence Leteipa, Afp/Getty

L’omicidio di un noto stilista e attivista keniano, Edwin Chiloba (nella foto), ha riportato in primo piano le discriminazioni e le violenze subite dalla comunità lgbt nel paese. Il 4 gennaio la polizia ha reso noto che il corpo di Chiloba, 25 anni, era stato ritrovato due giorni prima in una cassa di metallo sul ciglio di una strada, a circa quaranta chilometri dalla città di Eldoret. L’uomo era stato torturato e poi strangolato. Il 6 gennaio è stato arrestato un fotografo, amico di vecchia data dell’attivista, e nei giorni successivi altre quattro persone. Le organizzazioni della società civile e per i diritti umani si sono affrettate a condannare l’omicidio e l’omofobia diffusa, scrive il quotidiano keniano The Nation. La commissione per i diritti umani del Kenya ha espresso preoccupazione per il “crimine spaventoso” e per l’“epidemia di violenze” contro i gay. Nel paese è consentito identificarsi come omosessuali, ma una legge risalente all’epoca coloniale vieta i rapporti tra persone dello stesso sesso.

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Questo articolo è uscito sul numero 1494 di Internazionale, a pagina 31. Compra questo numero | Abbonati