Mentre nella capitale Kinshasa fervevano i preparativi per la visita di papa Francesco, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc) i ribelli del Movimento 23 marzo (M23) continuavano la loro avanzata. Il 26 gennaio, dopo giorni di combattimenti, hanno preso il controllo di Kitshanga, una città di 60mila abitanti nel Nord Kivu. Il sito Politico.cd parla dell’avvistamento di “soldati ruandesi pesantemente armati che attraversavano il confine”, accusando il regime di Kigali di alimentare l’instabilità. Il Ruanda è considerato il principale sostenitore e finanziatore dell’M23. La visita del papa (dal 31 gennaio al 3 febbraio), la prima nell’Rdc in 37 anni, potrebbe servire a favorire la pacificazione del paese e del vicino Sud Sudan, la seconda tappa del viaggio. “Questi stati sono sprofondati in due dei conflitti che sono costati di più in termini di vite umane negli ultimi anni. A meno che non sperino in un intervento divino, i loro leader devono assumersi la responsabilità delle loro azioni”, scrive The East African.

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Questo articolo è uscito sul numero 1497 di Internazionale, a pagina 23. Compra questo numero | Abbonati