◆ Il 19 febbraio lo stato di São Paulo, nel sudest del Brasile, è stato colpito da piogge torrenziali che hanno saturato il suolo e causato una serie di frane devastanti. I danni più gravi sono stati registrati vicino alla cittadina costiera di São Sebastião, duecento chilometri a sudest di São Paulo. L’immagine in basso, scattata dal satellite Landsat 8 della Nasa, mostra decine di frane in una zona collinare tra le località balneari di Juqueí e Praia da Baleia, a ovest di São Sebastião. L’immagine in alto è stata invece scattata dal satellite Landsat 9 alcuni mesi prima del disastro. Le frane sono riconoscibili dal colore arancione del suolo, rimasto scoperto dopo la caduta degli alberi.

Le frane hanno causato sessantacinque vittime, tra cui diciannove bambini, e lasciato più di 2.400 persone senza casa. Oltre a distruggere un gran numero di edifici, hanno bloccato alcuni tratti dell’autostrada Br-101, che si snoda per 4.800 chilometri lungo la costa brasiliana.

“Una concentrazione di frane simile è molto rara e richiede precipitazioni localizzate d’intensità eccezionale”, spiega Robert Emberson, un esperto della Nasa. È quello che è successo nello stato di São Paulo, dove in alcune zone sono caduti 680 millimetri di pioggia in appena ventiquattr’ore. “Il sud del Brasile è particolarmente a rischio in questo periodo dell’anno a causa di una combinazione di forti piogge stagionali e pendii ripidi lungo la costa”, prosegue Emberson. “Sfortunatamente in questo caso le frane hanno raggiunto i centri abitati, distruggendo case e infrastrutture, e causando molte vittime”. –Kathryn Hansen (Nasa)

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Questo articolo è uscito sul numero 1504 di Internazionale, a pagina 105. Compra questo numero | Abbonati