Il parlamento giapponese ha approvato una riforma della legge sull’immigrazione che stabilirà un sistema d’accoglienza per chi fugge da conflitti come quello in Ucraina. Finora il Giappone riconosceva come rifugiati solo le persone perseguitate per l’etnia, l’orientamento sessuale o l’appartenenza politica. Inoltre la legge stabilisce che le persone a cui è stato negato per tre volte lo status di rifugiato dovranno essere espulse. Gli stranieri in attesa di espulsione potranno vivere fuori dei centri di detenzione, in cui invece oggi sono costretti a rimanere fino a che la procedura non è conclusa. Il Consiglio dell’Onu per i diritti umani ad aprile aveva comunicato in una lettera al governo che la proposta di riforma non rispetta gli standard internazionali sui diritti umani, sollecitandone “una profonda revisione”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1516 di Internazionale, a pagina 44. Compra questo numero | Abbonati