Cultura Libri
Tutti gli uomini aspirano per natura al sapere
208 pagine, 16 euro

Con questo romanzo, che prende in prestito il titolo da Aristotele, la scrittrice Nina Bouraoui si dedica alla geografia intima. È un tour de force rivelarsi in questo modo senza apparire indecenti, parlare della propria sessualità senza essere spudorati. Perché l’essenziale è altrove: è nel foro interiore, o forse dovremmo dire nella fortezza, perché si tratta di un luogo da espugnare. Nina Bouraoui ci riesce meravigliosamente. La posta in gioco è altissima: essere una donna libera o soffocare, vivere secondo la propria natura o perdere la sua vita. Quali strade prende per arrivarci? Si addentra nel suo passato, come un’investigatrice che tornasse indietro nel tempo, è un’archivista delle emozioni, una biografa dei sentimenti. Si concentra sul suo diciottesimo compleanno, quando lascia Algeri per Parigi. Dove può finalmente dichiararsi omosessuale, e frequentare un club per donne, il Katmandou. Ma non è così facile: “Soffro della mia stessa omofobia”. È anche il momento in cui si scopre scrittrice. Perché il Katmandou è legato al suo primo desiderio di scrittura, “come se il desiderio di corpi, appagato o meno, la scoperta di un nuovo mondo, l’accettazione e l’esplorazione di una sessualità fuori dalla norma portassero al libro, all’immaginazione, alle parole”. Tutti gli uomini aspirano per natura al sapere è anche un testo superbo sulla letteratura. In quasi ogni pagina scopriamo una frase cesellata, come toccata dalla grazia. Mohammed Aïssaoui, Le Figaro

Vie di fuga
207 pagine, 19,00 euro

Avere un padre famoso può essere una benedizione ma anche uno svantaggio, e i racconti della raccolta di esordio di Naomi Ishiguro, Vie di fuga, sono destinati ad attirare più attenzione a causa del suo genitore vincitore del premio Nobel. Scritti in modo accattivante, sono racconti fantasiosi che privilegiano l’immaginazione rispetto al crudo realismo. Sfidato a disegnare immagini a tema spaziale che rappresentino l’effervescenza, la prospettiva e infine l’ignoto, un ragazzo riesce a inventare un’immagine in cui puoi entrare e svanire. Un altro ragazzo impara a sue spese che non devi riporre la tua fiducia nei maghi. In un altro racconto, la relazione di una coppia di sposini è analizzata delicatamente dopo che la moglie ha acquistato un orsacchiotto gigante all’asta, invece di comprare dei mobili. La sezione più lunga, quasi una novella in tre segmenti, è una finta fiaba con un acchiappa topi e un re morto. Ishiguro sa usare una buona gamma di voci distinte e in queste storie apparentemente semplici c’è più sottigliezza emotiva di quanto non sembri a prima vista. 
Phil Baker, The Times

Radicalized. Quattro storie del futuro
324 pagine, 15,00 euro

La narrativa di Cory Doctorow è una specie di fantascienza rubata ai titoli dei giornali. Ognuna delle quattro storie del suo nuovo libro fonde insieme alcune recenti ansie sociali con qualche forma di orrore tecnologico che già esiste o esisterà prestissimo. Unauthorized bread prende di mira la logica disumana della tecnologia proprietaria con una storia di discriminazione algoritmica che colpisce nel profondo il mondo dei poveri e degli emarginati (in particolare rifugiati e richiedenti asilo). Model minority immagina cosa accadrebbe se un supereroe si opponesse alla violenza della polizia e alla sorveglianza statale. In Radicalized il sistema di assicurazione sanitaria degli Stati Uniti ha cominciato a preparare attentatori suicidi. La storia finale, The masque of the red death, reimmagina il classico racconto di Poe attraverso gli occhi di un uomo qualunque che scopre che la sua mente a sei sigma non può competere nella nuova società organizzata. Per molti versi, Radicalized è un prodotto appropriato di questi nostri tempi inquietanti. “Queste novelle sono nate in un periodo di ansia nelle nostre vite, dopo il 2015 e il 2016, quando abbiamo assistito a una serie di elezioni che hanno portato personaggi molto improbabili alla guida di grandi paesi. Ma non sono fantasie di rivalsa, perché se ti fermi a pensarci capisci molto presto che la vendetta non ti porterà da nessuna parte”. Darryl Dyck, The Globe And Mail

Il turno di Grace
204 pagine, 17,00 euro

L’ultimo romanzo di William Wall racconta la storia di due sorelle, Grace e Jeannie, con una vita familiare non convenzionale. Per volere del padre, uno scrittore naturalistico di successo, vivono con la madre un’esistenza neo-agraria su un’isola al largo della costa occidentale dell’Irlanda. Lui è spesso fuori per i tour di presentazione dei suoi libri, e le ragazze, che non frequentano la scuola, sono socialmente isolate e praticamente selvagge. La storia ruota intorno a due eventi: la morte della loro sorella minore, che cade dalla torre di guardia dell’isola, e un intricato ménage erotico che è riassunto con disinvoltura da Grace all’inizio del romanzo: “Richard Wood era un poeta e un amico di mio padre, ma ovviamente era anche l’amante di mia madre e di mia sorella Jeannie”. Il punto di vista si alterna tra Grace e Jeannie, seguendole entrambe nell’età adulta. Jeannie ce l’ha con il padre. Si trasferisce a Londra e diventa geologa. Grace, che è sempre stata più vicina a suo padre, diventa psicologa e sposa un uomo di nome Bill che glielo ricorda. L’epilogo della storia è una drammatica resa dei conti che ricorda Festen, il film di Thomas Vinterberg in cui un potente patriarca deve fare i conti con le rimostranze a lungo represse dei suoi figli adulti. Malgrado tutta l’eleganza e la compostezza della sua prosa, il romanzo emana un cinismo infelice. Houman Barekat, The Irish Times

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1398 - 26 febbraio 2021
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