Tra le femmine di un gruppo di scimpanzé selvatici (Pan troglodytes) è stato documentato per la prima volta l’insorgere della menopausa in una specie di primati non umani. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, approfondisce il mistero del perché solo le femmine di pochi mammiferi sopravvivano oltre l’età fertile.

I ricercatori hanno studiato 185 femmine di scimpanzé della foresta di Ngogo, che si trova nel parco nazionale di Kibale in Uganda. Ne è emerso che, come in altri scimpanzé e negli umani, il numero delle gravidanze calava dopo i 30 anni per interrompersi del tutto a 50. Molte femmine però continuavano a vivere dopo l’età fertile, a volte superando i 60 anni e passando circa un quinto della loro esistenza adulta nel periodo della postmenopausa. Le scimpanzé attraversano una transizione ormonale simile a quella delle donne. Nelle loro urine è stato rilevato un calo di estrogeni e progestina e un aumento degli ormoni follicolo-stimolante e luteinizzante, che controllano l’ovulazione e il rinnovamento dell’endometrio dopo la mestruazione.

Resta da capire se le scimpanzé di Ngogo siano un caso eccezionale. In un altro studio la biologa Angela Goncalves del Centro di ricerca tedesco sul cancro di Heidelberg spiega che la cessazione definitiva dell’ovulazione è frequente tra gli animali che vivono negli zoo, in laboratorio e in altre situazioni di cattività. È stata rilevata in sei dei venti ordini di mammiferi per cui esistono dati, ed è seguita da una fase di vita sterile.

Secondo Goncalves studiare la cessazione dell’ovulazione potrebbe aiutarci a scoprire i meccanismi biologici coinvolti e capire se il fenomeno abbia origine nelle ovaie oppure nell’ipofisi, la ghiandola che produce gli ormoni. La biologa ipotizza che, come gli animali in cattività del suo studio, anche le scimpanzé di Ngogo potrebbero vivere in un ambiente protetto: il loro gruppo è isolato e meno esposto alle malattie e alle attività umane rispetto a comunità simili. E nelle altre popolazioni di scimpanzé di solito le femmine muoiono subito dopo la fine dell’età fertile.

La teoria della nonna

Finora una lunga postmenopausa nei mammiferi selvatici era stata documentata in sole cinque specie: l’orca, il globicefalo di Gray, il narvalo, il beluga e la pseudorca. In base alla cosiddetta teoria della nonna, che spiegherebbe l’evoluzione della vita oltre la riproduzione piuttosto che la menopausa in sé, le femmine più anziane possono favorire la sopravvivenza del loro patrimonio genetico aiutando le figlie ad allevare i nipoti. Ma per l’antropologo Brian Wood la teoria non funziona con gli scimpanzé, perché per accoppiarsi le giovani femmine lasciano il gruppo familiare e si allontanano dalla madre.

Un’ipotesi evolutiva alternativa che potrebbe spiegare la menopausa delle scimpanzé di Ngogo è quella del cosiddetto conflitto riproduttivo: all’interno di un gruppo le femmine più vecchie smettono di riprodursi per evitare la competizione con le più giovani che, con il passare del tempo, hanno sempre più probabilità di essere loro parenti strette. Ma non tutti i biologi credono che la menopausa sia un adattamento evolutivo.

Secondo l’ecologa evoluzionista Pat Monaghan la menopausa ha origini evolutive, ma non dipende da fattori sociali. Le femmine devono fare in modo che i loro ovuli abbiano buoni mitocondri, gli organelli all’interno delle cellule che producono energia. La loro qualità è importante soprattutto per i neuroni dei mammiferi con il cervello grande, come gli umani. Quando raggiungono la mezza età le femmine, che nascono con tutti i loro ovuli, hanno ormai finito quelli con i mitocondri buoni. I maschi invece non trasmettono i mitocondri ai figli, quindi la loro vita riproduttiva non è limitata.

Per il primatologo Kevin Langergraber il fatto che l’età della menopausa negli esseri umani sia ereditaria suggerisce che possa essere un tratto adattivo selezionato nell’arco dell’evoluzione: la selezione naturale avrebbe potuto ritardarla, ma dato che non è successo dev’esserci una pressione evolutiva che la mantiene stabile intorno ai cinquant’anni. ◆ sdf

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Questo articolo è uscito sul numero 1536 di Internazionale, a pagina 103. Compra questo numero | Abbonati