Britney Spears, a quattordici anni, beveva daiquiri con sua madre a Biloxi, nel Mississippi. Lo chiamavano “ponce”. Jada Pinkett Smith vendeva crack nelle strade di Baltimora e il suo matrimonio con Will Smith è finito molto prima che lui lo scoprisse. Barbra Streisand si è truccata da sola per il provino di Funny girl. Julia Fox racconta che uscire con Kanye West era “insostenibile” perché le sembrava di avere “due bambini”.

Tutti questi aneddoti (e molti di più) sono contenuti nelle biografie che compariranno sugli scaffali delle librerie nei prossimi due mesi. Gli editori sperano almeno che le vendite siano sufficienti per recuperare i ricchi anticipi versati. Ma sarà davvero così?

Fase complicata

Dopo il picco durante la pandemia, le vendite di libri che non siano di fiction hanno rallentato sensibilmente, dunque oggi gli editori vogliono autobiografie autentiche e piene di storie interessanti. Il mercato è piuttosto affollato, e tra l’altro i vip hanno la possibilità di parlare direttamente (e in modo più trasparente) attraverso i loro profili social. Come prodotto editoriale, l’autobiografia di una celebrità vive una fase difficile, anche e forse soprattutto a causa della pressione dei social network.

“L’autobiografia di un personaggio famoso deve avere contenuti più profondi e ricchi rispetto a dieci anni fa”, sottolinea David Kuhn, agente letterario della Aevitas creative management.

In vista della pubblicazione di The woman in me di Britney Spears sono circolati diversi estratti del libro. Così abbiamo scoperto che quando lei è rimasta incinta, Spears e Justin Timberlake avevano deciso di mettere fine alla gravidanza. “Per me non è stata una tragedia”, si legge nel libro. La cantante di …Baby one more time e Oops!… I did it again ha accennato anche al futuro. “Ci sono molte cose che la gente non sa di me. Ora voglio che si sappiano”, ha dichiarato l’artista in un video pubblicato su X.

“È una strategia perfetta”, spiega Robert Thompson, docente di comunicazione dell’università di Syracuse. Per essere rilevante, un’autobiografia deve necessariamente contenere qualcosa che non sia già disponibile gratis. “I social network sono un mezzo di comunicazione promiscuo. Le celebrità cercano in continuazione di aumentare al massimo il loro pubblico, dunque devono proporre qualcosa che non hanno ancora fatto. Non è facile”, sottolinea Thompson.

“Mentre in passato rappresentava la prima apertura del confessionale, in questo momento sembra che l’autobiografia sia diventata l’ennesima tappa in un percorso fatto di esposizione perpetua. Di conseguenza per funzionare deve contenere cose diverse da quelle comparse sui social network. L’autobiografia di Britney in questo senso è un successo”. Ma è altrettanto indispensabile trovare un equilibrio nella promozione. Troppe informazioni prima dell’uscita del libro possono far pensare ai lettori di non aver bisogno di comprarlo. Ma se sono troppo poche, la pubblicazione passerà inosservata.

Barbra Streisand in Funny girl, 1968 (Moviepix/Getty)

“C’è una forte domanda per le autobiografie delle celebrità, ma credo che negli ultimi anni ci sia stato anche un certo bilanciamento, dopo che alcuni editori hanno pagato enormi anticipi basandosi solo sul nome e poi non hanno incassato quello che prevedevano”, spiega Eve MacSweeney, agente della Calligraph. “La qualità e il livello delle rivelazioni devono essere alti. E magari affrontare temi delicati. Questo favorisce le vendite”.

“I desideri del pubblico, le convenzioni legate al genere e la formula economica si combinano tra loro creando la necessità di rivelazioni piccanti”, spiega la docente di comunicazione Hannah Yelin, convinta che per le donne le richieste di rivelare aspetti della propria vita personale siano molto più pressanti che per gli uomini. “Questo è particolarmente vero nella cultura mediatica contemporanea, estremamente sessista, in cui alla donna si chiede di esporsi totalmente dal punto di vista fisico e psicologico”.

Streisand, che oggi ha 81 anni, non si è fermata a trecento pagine. La sua autobiografia, che sarà in libreria il 7 novembre, arriva a 992. Secondo le anticipazioni di Vanity Fair, nel libro c’è il racconto della volta in cui nel 1966, durante una festa, Marlon Brando si “offrì” alla giovane attrice. “Mi piacerebbe scopare con te”, disse Brando secondo la versione di Streisand. In seguito i due diventarono ottimi amici.

Senza esagerare

Ma a volte qualcuno si spinge troppo oltre. L’attore Klaus Kinski era stato denunciato per diffamazione dalla figlia Nastassja, e Marlene Dietrich aveva minacciato di querelarlo dopo la pubblicazione della sua edonistica biografia (secondo Werner Herzog altamente fittizia) Ich bin so wild nach deinem Erdbeermund (Vado matto per la tua bocca di fragola) e successivamente rititolata All I need is love.

Un altro memorabile fallimento è stato quello di Priscilla, Elvis and me, le rivelazioni di Michael Edwards, fidanzato di Priscilla Presley, pubblicato nel 1988. All’epoca un recensore confessò di non aver finito di leggere il libro “per lo stesso motivo per cui non finisco un panino che ha dentro un capello. Troppo disgustoso per andare avanti”.

La pietra di paragone delle nuove autobiografie è senza dubbio Spare, del principe Harry. Quando gli abbiamo chiesto se quel libro abbia alzato l’asticella nel settore, un noto editore di New York ci ha risposto che più che altro “ha fatto aprire il sacchetto per il vomito”. Eppure Spare è stato un investimento redditizio (nonostante i 20 milioni di anticipo che si dice siano stati versati al principe), anche se a causa del libro Harry è stato emarginato dalla sua famiglia.

Spare ha avuto successo, ma è stato un fuoco di paglia”, spiega Jon Malysiak dell’agenzia Story Terrace, specializzata in autobiografie. “Ha venduto bene, ma le informazioni più salienti sono subito circolate sui mezzi d’informazione e le vendite sono calate rapidamente”.

All’inizio di ottobre, la stella di Diamanti grezzi ed ex “dominatrix” Julia Fox ha pubblicato Down the drain, un’autobiografia che in seconda di copertina riportava le seguenti parole: “A volte devi dire vaffanculo e buttare la tua vita nel cesso, solo per vedere come uscirai dall’altra parte della fogna”.

Al momento Fox sta vendendo biglietti a cento dollari per il suo spettacolo/presentazione previsto per i primi di novembre a Times square.

Secondo un editore di New York, le prossime settimane ci diranno quali opere avranno successo nel mondo dell’autenticità artificiosa delle autobiografie. I personaggi famosi vogliono attenzione e fanno il possibile per ottenerla, ma la competizione è serrata e bisogna osare. Sempre di più. ◆ as

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Questo articolo è uscito sul numero 1536 di Internazionale, a pagina 83. Compra questo numero | Abbonati