I mercenari della disinformazione sono in tutto il mondo. Ma le imprese su cui Le Monde e i partner del consorzio Forbidden Stories hanno indagato, cioè il Team Jorge e la Percepto (due aziende specializzate in disinformazione e manipolazione di contenuti online), sono israeliane. Sono infatti il frutto di un’industria che riprende la cultura e i metodi usati dagli organi della sicurezza dello stato, da cui spesso provengono i loro fondatori. Le attività di questi esperti sono una derivazione del lavoro svolto da società private d’intelligence tradizionali, coinvolte nella semplice raccolta d’informazioni online. Tra queste ci sono la Terrogence, nata nel 2004, pioniera dell’infiltrazione di forum su internet, e il Psy-Group, fondato nel 2014 dalla stessa squadra che ha poi lanciato la Percepto e che a suo tempo varcò una soglia critica, diffondendo informazioni attraverso account e siti falsi. “Le aziende israeliane usano strumenti e metodi presi in prestito dai servizi segreti e dall’esercito perché possono farlo. Svolgono attività efficaci, discrete e non regolamentate. Così è nato un mercato che ha finito per essere associato al settore israeliano delle nuove tecnologie, e questo non è un gran merito”, si lamenta Achiya Schatz, direttore di FakeReporter, un gruppo di attivisti israeliani che monitora e svela le notizie false online. I mercenari della disinformazione lavorano fianco a fianco con imprese che vendono servizi opposti ai loro, cioè che individuano le bufale e smascherano le identità fittizie. Tra queste ci sono la ActiveFence e la Cyabra, create da due ex agenti di un’unità speciale dei servizi segreti militari. “Veniamo tutti dall’esercito”, spiega il fondatore della Cyabra, Dan Brahmy. Ma ci sono alcuni che “quando si sono messi in proprio hanno scelto di fare qualcosa di positivo, pur sapendo che avrebbero guadagnato fino a dieci volte di meno”. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1500 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati