All’inizio di settembre Iran e Iraq hanno annunciato che sono ufficialmente aperti i cantieri per una linea ferroviaria che collegherà i due paesi, ideata decenni fa. L’infrastruttura è importante da un punto di vista geopolitico per entrambi, ma pone anche diverse sfide. Collegherà la città di Shalamcheh, sul confine iraniano, con Bassora, nel sudest dell’Iraq, e prevede il trasporto di passeggeri e merci. I 32 chilometri di ferrovia dovrebbero essere completati entro ventiquattro mesi.

Teheran e Baghdad avevano firmato un accordo per sviluppare la tratta nel 2014, ma poco dopo avevano interrotto il progetto a causa della violenta offensiva del gruppo Stato islamico in gran parte dell’Iraq. Lo hanno ripreso alla fine del 2021, quando in Iraq la situazione politica e la sicurezza sono migliorate. Ma non sono riuscite a realizzarlo come avevano previsto.

Il primo ministro iracheno Mohammed Shia al Sudani e il vicepresidente iraniano Mohammad Mokhber hanno spiegato ai giornalisti che i primi studi per una ferrovia risalgono a poco prima della rivoluzione islamica in Iran del 1979. Accanto all’infrastruttura principale, l’Iran costruirà anche un viadotto mobile sul corso d’acqua che divide i due paesi, noto come fiume Arvand in Iran e Shatt al Arab in Iraq, che dovrà essere sollevato per far passare le navi.

Alcune delle difficoltà che il progetto ha incontrato per anni sono ancora presenti, ma sembra che oggi le due parti siano d’accordo su come affrontarle. Innanzitutto, dal lato iraniano il corso d’acqua dovrà essere dragato, cosa che non si fa da prima della rivoluzione. Mentre l’Iraq non ha ancora bonificato una vasta zona minata. Le mine furono piazzate durante la guerra tra i due paesi negli anni ottanta, quando l’allora presidente iracheno Saddam Hussein invase l’Iran e avviò un conflitto durato otto anni.

Alcuni osservatori nel tempo hanno detto che Baghdad potrebbe aver tergiversato sul progetto e i mezzi di informazione iraniani hanno suggerito che gli Stati Uniti possano avere fatto pressioni per rallentarlo.

Vantaggi per tutti

L’obiettivo della tratta ferroviaria è collegare l’Iran alle coste mediterranee della Siria, per connettere i principali paesi del cosiddetto asse della resistenza sostenuto da Teheran. Alcuni mezzi d’informazione iraniani accusano l’Iraq di aver dato priorità alla Via dello sviluppo, un progetto che dovrebbe essere completato nel 2025 e comprende una ferrovia e un’autostrada parallele per collegare il porto meridionale di Al Faw, nel governatorato di Bassora, alla Turchia.

La ferrovia tra Iran e Iraq potrebbe portare vantaggi a entrambi i paesi, ma forse sarà più importante per Teheran, che cerca di consolidare la sua posizione regionale grazie anche a una decina di infrastrutture su rotaia. La tratta collegherà l’Iran a Najaf e Kerbala in Iraq, facilitando il trasporto di milioni di pellegrini verso i due luoghi sacri islamici. Il progetto contribuirà anche ad allentare le pesanti sanzioni imposte sul paese dagli Stati Uniti.

Essendo al centro delle principali linee ferroviarie della regione, l’Iran dovrebbe beneficiare di un miglioramento dei trasporti e di un aumento del commercio. Le ferrovie si sono dimostrate fondamentali per il Corridoio internazionale di trasporto nord-sud, un ambizioso piano che prevede di unire l’India all’Asia centrale e alla Russia passando per l’Iran. ◆ fdl

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Questo articolo è uscito sul numero 1531 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati