Americhe

L’arresto di Ovidio Guzmán

Culiacán, 5 gennaio 2023 (Marcos Vizcarra, Afp/Getty)

Il 5 gennaio a Culiacán è stato arrestato Ovidio Guzmán López, figlio del boss Joaquín “El Chapo” Guzmán e tra i leader del cartello di Sinaloa. “L’operazione, in cui sono morti dieci agenti e diciannove persone affiliate all’organizzazione criminale, ha scatenato un’ondata di violenza nella città, con strade bloccate, veicoli dati alle fiamme e sparatorie”, scrive Bbc mundo. Guzmán López, conosciuto come El Ratón, il topo, era già stato arrestato nel 2019 a Culiacán ma era stato liberato poche ore dopo per il caos provocato dalla sua detenzione. Ora si trova in un carcere di massima sicurezza a Città del Messico. ◆

Una camera estremista

Foto di Amanda Andrade-Rhoades, The Washington Post/Getty

Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio il repubblicano Kevin McCarthy ( nella foto ) è stato eletto presidente della camera (chiamato speaker negli Stati Uniti). “Oltre a essere il secondo in linea di successione presidenziale, lo speaker ha un ruolo molto importante perché conduce i lavori dell’aula e quindi orienta l’attività legislativa. Generalmente il partito che ha la maggioranza riesce a sceglierlo senza problemi, ma questa volta ci sono volute quindici votazioni”, spiega l’Atlantic. Lo stallo è stato causato dallo scontro interno al Partito repubblicano, con l’ala più estremista che ha accettato di sostenere il candidato solo dopo aver ottenuto una serie di concessioni. “McCarthy ha accettato di creare un meccanismo che rende molto facile la sua rimozione, e di lasciare all’ala oltranzista del partito un terzo dei seggi del Rules committee, la commissione che gestisce i lavori della camera”. Le conseguenze di queste concessioni si sono viste subito. Il 10 gennaio la camera ha votato per creare una commissione che dovrà indagare sulle attività del governo federale, che sotto la guida di Joe Biden, dicono i repubblicani, si è reso responsabile di gravi violazioni. La commissione potrebbe prendere di mira le indagini sull’assalto al congresso del 6 gennaio 2021 e i vari procedimenti del dipartimento di giustizia contro l’ex presidente Donald Trump.

Porte aperte solo per alcuni

Nel vertice tra il presidente statunitense Joe Biden e quello messicano Andrés Manuel López Obrador, che si è svolto a Città del Messico il 9 gennaio, le questioni in ballo erano tante (dal ruolo dei cartelli messicani nell’epidemia di oppioidi negli Stati Uniti al commercio tra i due paesi, fino alla lotta alla crisi climatica), ma il tema più urgente era l’immigrazione. “Biden, sotto pressione nel suo paese a causa dell’aumento di migranti fermati al confine – al momento circa ottomila al giorno –, ha ottenuto da Obrador la promessa di accogliere 30mila persone al mese espulse dagli Stati Uniti”, spiega la Cnn. Questa misura fa parte di un nuovo piano sull’immigrazione. “Aumenteranno gli haitiani, i cubani, i nicaraguensi e i venezuelani accolti, a patto che conoscano qualcuno negli Stati Uniti che possa garantire per loro a livello economico. Ma per gli altri migranti sarà ancora più difficile entrare nel paese, e molti saranno subito rimandati in Messico”. Il piano è stato criticato dalle organizzazioni per i diritti umani, perché elude leggi e trattati consolidati che danno ai migranti il diritto di presentare domanda di asilo quando arrivano negli Stati Uniti. Inoltre il fatto che i migranti debbano avere un contatto nel paese per poter entrare impedirà a tante persone di presentare la richiesta.

Violenza e repressione

“Almeno diciotto persone sono morte negli scontri con la polizia durante le proteste scoppiate il 9 gennaio a Juliaca, nella regione di Puno”, scrive El País. Le manifestazioni contro il governo della presidente Dina Boluarte vanno avanti dal 7 dicembre, quando il suo predecessore Pedro Castillo è stato arrestato. Aveva cercato di sciogliere il parlamento ma i deputati avevano approvato la sua destituzione. I manifestanti chiedono la convocazione di elezioni anticipate. Il primo ministro, Alberto Otárola, ha parlato di un attacco organizzato contro la polizia, mentre una manifestante ha detto all’Afp “che gli agenti ci sparano contro”. Dall’inizio delle proteste sono morte più di quaranta persone.

Honduras Il 7 gennaio il governo di sinistra della presidente Xiomara Castro ha esteso per altri 45 giorni lo stato d’emergenza in vigore dal 6 dicembre in due città, Tegucigalpa e San Pedro Sula. L’obiettivo è combattere la violenza della criminalità organizzata.

Stati Uniti In un ufficio di Washington sono stati trovati documenti riservati del periodo in cui Joe Biden era vicepresidente. Il dipartimento di giustizia ha ordinato indagini per capire se Biden ha violato la legge.

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1494 - 13 gennaio 2023
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