15 settembre 2020 14:05

Il coronavirus ha ripreso a diffondersi in Europa e tornerà presto a fare vittime. “Ci aspettiamo un aumento dei casi di covid-19, che purtroppo significherà più morti”, ha spiegato a Deutsche Welle l’ufficio regionale dell’Oms per l’Europa. Il vecchio continente può aspettarsi un aumento del tasso di mortalità giornaliera del coronavirus per tutto ottobre e novembre. Il numero di casi in Europa è cresciuto notevolmente nelle ultime settimane, soprattutto in Spagna e Francia. Venerdì sono stati segnalati oltre 51mila nuovi casi nei 55 paesi europei monitorati dalle Nazioni Unite, più del picco di aprile. Nel frattempo, secondo la Johns Hopkins University, i casi nel mondo sono 29,2 milioni, con quasi 930mila morti.

  • È entrata in vigore nel Regno Unito la nuova “regola dei sei”, come limite al numero di persone che possono riunirsi. In Galles solo all’interno, anche all’esterno in Scozia e Inghilterra. E non solo. Secondo Kit Malthouse, ministro della polizia, le persone dovrebbero denunciare i loro vicini per qualsiasi sospetta violazione della nuova legge. Il 14 settembre nel Regno Unito ci sono stati 2.621 nuovi casi di covid, un primo calo dopo tre giorni consecutivi con oltre tremila positivi. Resta però la preoccupazione per la difficoltà nel riuscire a fare il test, soprattutto fuori dai grandi centri urbani.
  • Un forte picco di infezioni sta portando la città di Marsiglia, in Francia, a esaurire i posti letto per i pazienti covid. Molti interventi chirurgici vengono annullati, mentre entrano in vigore nuove restrizioni a Marsiglia e Bordeaux, i nuovi principali focolai del paese. A livello nazionale i nuovi casi sono in calo: dai più di diecimila del 12 settembre ai seimila del 14 settembre. Ma resta stabile il tasso di positività rispetto ai tamponi eseguiti: 5,3 per cento. In totale la Francia ha registrato più di 425mila contagi e quasi 31mila morti dall’inizio della pandemia.
  • L’India ha segnalato 83.809 nuove infezioni da covid: secondo il ministero della salute è il numero più basso della settimana. Ma il secondo paese più popoloso al mondo è ormai a 4,93 milioni di contagi, a un passo dai cinque, e nelle ultime ventiquattr’ore il bilancio dei morti è stato di 1.054, con un totale di oltre 80mila vittime dall’inizio della pandemia.
  • A causa della pandemia, per la prima volta in sessant’anni i paesi asiatici in via di sviluppo sono in recessione. L’ha annunciato in un rapporto la Banca asiatica di sviluppo, istituita nel 1966 per promuovere la crescita economica di 67 stati della regione. Le previsioni sull’economia sono peggiorate a causa della nuova ondata di contagi che ha costretto molti paesi a imporre nuove misure restrittive. Secondo il documento la crisi sanitaria provocherà una riduzione dello 0,7 per cento del pil, invece dell’aumento dello 0,1 per cento previsto prima dell’emergenza. A essere colpiti più duramente saranno gli stati dell’Asia meridionale; in India, per esempio, si prevede una contrazione del 9 per cento. Il paese, secondo al mondo per numero di contagi con più di 4,9 milioni di casi positivi, difficilmente riuscirà a riprendersi prima dell’aprile 2021. La ripresa economica dovrebbe arrivare per tutti i paesi nel 2021, ma la Banca avverte che il recupero previsto del 6,8 per cento potrebbe essere vanificato se la pandemia continuerà.
  • Le sperimentazioni del vaccino di Oxford e AstraZeneca sono riprese dopo una breve interruzione per problemi di sicurezza, ma i dettagli di cosa è successo non sono stati spiegati. Nulla di strano nello stop, secondo gli scienziati che, anzi, lo ritengono un passaggio comune. Il 12 settembre è stata decisa la ripresa: l’università che ha condotto il processo ha spiegato che un comitato indipendente ha ritenuto che fosse sicuro farlo. Marie-Paule Kieny, che studia i vaccini all’istituto nazionale francese di ricerca sanitaria di Parigi, chiede che venga fatta chiarezza e insiste su un punto fondamentale: “Quando alla fine un vaccino sarà disponibile, la fiducia del pubblico sarà fondamentale per garantirne il successo. E la fiducia ha bisogno di trasparenza”.
  • Anticorpi monoclonali, fabbricati in laboratorio, saranno somministrati a circa duemila persone nel Regno Unito per vedere se sono efficaci contro il covid-19. Gli scienziati britannici hanno scoperto che uno steroide economico, il desametasone, potrebbe salvare diverse vite umane. Il professor Martin Landray dell’Università di Oxford, codirettore dello studio, ha spiegato: “Questo è il primo tipo di trattamento mirato a questo virus specifico. Ci sono molte buone ragioni per pensare che potrebbe essere efficace: potrebbe impedire al virus di riprodursi, evitare che possa causare danni e migliorare la probabilità di sopravvivenza dei pazienti”.
  • La Cina si aspetta di avere un vaccino pronto entro novembre. Wu Guizhen, responsabile della biosicurezza del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie, ha stimato l’arrivo sul mercato di un vaccino contro il covid per novembre o dicembre. La Cina è il più grande produttore mondiale di vaccini, in questo momento ha la propria firma su nove dei trenta in fase di sperimentazione sugli esseri umani. La scorsa settimana, l’Università di Hong Kong, in collaborazione con alcuni ricercatori cinesi, ha annunciato l’inizio di studi clinici su un vaccino sotto forma di spray nasale.

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