20 novembre 2020 16:27
  • Nel periodo natalizio gli incontri tra nuclei familiari diversi rappresentano un “rischio sostanziale” per le persone, in particolare per quelle anziane che sono più vulnerabili al covid-19, scrive New Scientist, riportando le considerazioni di Andrew Hayward dell’University College di Londra, del consiglio scientifico del governo britannico. “La mia opinione personale è che stiamo mettendo troppa enfasi sull’avere un Natale quasi normale”, ha dichiarato Hayward alla Bbc. “Sappiamo che le infezioni respiratorie raggiungono il picco a gennaio, quindi gettare benzina sul fuoco durante il Natale può solo contribuire ad alimentare l’incendio”. Il Regno Unito ha stabilito un confinamento nazionale di quattro settimane l’8 novembre, che dovrebbe terminare il 2 dicembre. Nei prossimi giorni il governo britannico dovrebbe presentare proposte per allentare le restrizioni a dicembre.
  • Nell’aeroporto deserto di Hong Kong, gli addetti alle pulizie spruzzano costantemente carrelli dei bagagli, pulsanti dell’ascensore e banchi del check-in con soluzioni disinfettanti. A New York, i lavoratori disinfettano continuamente le superfici di autobus e metropolitane. A Londra, molti pub hanno speso molti soldi per la pulizia intensiva delle superfici. Ma gli scienziati avvertono già da maggio – e poi l’hanno ribadito su The Lancet a luglio – che sono poche o o inesistenti le prove che le superfici contaminate possano diffondere il virus, scrive il New York Times. Negli spazi interni affollati come gli aeroporti, infatti, il virus che viaggia nell’aria diffuso dalle persone infette è una minaccia molto più grande. Il lavaggio delle mani con acqua e sapone per 20 secondi – o disinfettante in assenza di sapone – è essenziale. Ma pulire le superfici serve poco a mitigare la minaccia del virus all’interno, dicono gli esperti, e le autorità sanitarie sono esortate a concentrarsi invece sul miglioramento della ventilazione e del filtraggio dell’aria al chiuso.”A mio parere, si stanno sprecando tempo, energia e denaro per la disinfezione delle superfici e, cosa più importante, per distogliere l’attenzione e le risorse dalla prevenzione della trasmissione per via aerea”, ha affermato il dottor Kevin P. Fennelly, specialista in infezioni respiratorie degli istituti federali della sanità negli Stati Uniti.
  • Un orologio interno al nostro sistema immunitario potrebbe renderci più suscettibili a infezioni e infiammazioni in determinati momenti della giornata o mesi dell’anno. Una conferma indiretta viene dai campioni di sangue di 329.261 partecipanti allo studio Uk Biobank, che ha monitorato lo stato di salute di mezzo milioni di cittadini britannici per una decina di anni. Incrociando data e ora del prelievo con le analisi di laboratorio è stata riscontrata una fluttuazione del numero dei linfociti, dei neutrofili e dei marcatori dell’infiammazione nel sangue indipendentemente da fattori legati all’ambiente o allo stile di vita, oppure ai livelli di vitamina D. “Abbiamo riscontrato una variazione diurna e stagionale di tutti i paramenti immunitari”, spiega Cathy Wyse della Royal College of Surgeons, in Irlanda, che ha guidato la ricerca pubblicata in prestampa su medRxiv, e non ancora sottoposta alla revisione paritaria. “I nostri risultati supportano l’ipotesi di un orologio biologico interno e di un calendario del sistema immunitario”. Conoscere queste oscillazioni potrebbe avere delle implicazioni per prevenire e trattare malattie infettive come il covid-19, per capire l’influenza dei ritmi circadiani sulla diffusione dei virus e la diversa stagionalità di alcune malattie, come l’influenza stagionale che ha un picco d’inverno o i sintomi della sclerosi multipla che tendono a intensificarsi d’estate. Nei topi si è visto per esempio che a seconda di quando il virus colpisce, la sua invasione avrà più o meno successo. “La spiegazione più semplice è che il sistema immunitario si sia evoluto per essere forte nel riconoscere e combattere potenziali patogeni durante il giorno, perché questo è il momento in cui è più probabile che gli esseri umani entrino in contatto con batteri e virus”, afferma su The Guardian John O’Neill del Medical research council di Cambridge.
  • Il Vietnam ha arginato i danni economici causati dal covid-19 e secondo gli ultimi dati del Fondo monetario internazionale (Fmi) l’economia del paese crescerà del 2,4 per cento quest’anno e del 6,5 per cento per il 2021. Il Vietnam è riuscito a contenere la pandemia grazie al tracciamento dei contatti rapido e mirato: dall’inizio della pandemia ha registrato 1.288 casi e 35 decessi. Anche l’aumento delle esportazioni ha contribuito a guidare la crescita economica vietnamita. A ottobre le esportazioni sono cresciute del 9,9 per cento su base annua, mentre le esportazioni verso gli Stati Uniti sono aumentate del 23 per cento nei primi tre trimestri. Inoltre, la pandemia ha spinto molte aziende a spostare la produzione in Vietnam per diversificare la catena di approvvigionamento e sfruttarne la manodopera qualificata e a basso costo.
  • Il primo ministro tailandese Prayut Chan-o-cha ha prorogato fino al 15 gennaio lo stato d’emergenza in tutto il paese. In questo modo il governo vorrebbe gestire più velocemente le misure di controllo e prevenzione dei contagi in vista delle vacanze di capodanno. La proroga, che deve essere prima approvata dal consiglio dei ministri, sarebbe l’ottava dagli inizi della pandemia. Oggi in Thailandia la diffusione del virus è sotto controllo, i casi positivi registrati sono 3.892 e i decessi 60. Ma l’impatto economico del covid- 19 sul turismo, che costituisce i due terzi delle entrate del paese, è stato devastante. L’economia thailandese è migliorata nel terzo trimestre grazie a un allentamento delle restrizioni e alla graduale riapertura al turismo straniero.
  • In India, i 45.882 nuovi casi registrati il 19 novembre hanno portato il totale dei contagi a più di nove milioni, mentre i decessi a 132.162. Visto il forte aumento dei morti dagli inizi di novembre l’alta corte di New Delhi ha interpellato il governo della capitale chiedendo conto della gestione del covid-19 e osservando che le autorità hanno imposto troppo tardi le nuove restrizioni causando la morte di centinaia di persone. A Mumbai, la chiusura delle scuole prevista fino al 23 novembre sarà prorogata fino al 31 dicembre dato l’aumento dei casi nella città.
  • Il Messico ha registrato 100.104 decessi per covid-19 diventando il quarto paese al mondo a superare le centomila vittime. Secondo i dati della Johns Hopkins, il tasso di mortalità nel paese è del 9,8 per cento. Mentre il 15 novembre ha superato il milione di contagi: i 4.472 nuovi casi registrati il 19 novembre hanno portato il totale a 1.019.543. In molti ritengono che il presidente Obrador sia stato troppo lento nell’introdurre le misure per evitare la diffusione del covid-19. A marzo il governo aveva affermato che non c’era “una situazione d’emergenza” nel paese, mentre a maggio ha allentato le restrizioni per permettere la ripresa economica. Questo insieme a un sistema sanitario sotto finanziato ha reso inadeguata la risposta del Messico alla pandemia.
  • L’Organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato il 19 novembre che in Europa i contagi cominciano a diminuire per la prima volta dopo mesi grazie ai lockdown imposti in alcuni paesi. Il numero medio di nuovi casi registrati in sette giorni è sceso del 10 per cento nell’ultima settimana: 1,8 milioni di contagi rispetto ai due milioni registrati due settimane fa. I paesi dove è stato imposto un nuovo blocco come Francia, Spagna, Belgio, Svizzera e nella Repubblica Ceca è stato registrato un calo. Ma saranno necessarie ancora diverse settimane prima che le nuove restrizioni come la chiusura di ristoranti e i limiti sui raduni influenzino il comportamento delle persone e comincino a far appiattire la curva epidemica.
  • L’Africa ha superato i due milioni di casi di covid-19, anche se il numero dei test effettuati resta basso. L’ha detto il 19 novembre la direttrice regionale dell’Organizzazione mondiale della sanità per l’Africa, Matshidiso Moeti. Secondo Salim S. Abdool Karim, docente di salute pubblica, sono tre i fattori principali che guidano la seconda ondata di contagi nel continente: gli eventi di grande portata, l’avvicinarsi delle vacanze di Natale e la noncuranza da parte dei cittadini. L’Oms in Africa ha lanciato una campagna sui social network, Mask up not down, che mira a raggiungere 40 milioni di giovani entro la fine dell’anno.
  • L’abbattimento dei visoni in Danimarca, ordinato il 5 novembre per prevenire la diffusione di un nuovo ceppo potenzialmente pericoloso del covid-19, ha provocato una crisi politica nel paese. Secondo le autorità sanitarie, dodici persone sono state contagiate dagli animali e hanno sviluppato una mutazione del virus che mostra una debole reazione agli anticorpi. L’opposizione ha accusato il governo di usare la pandemia per cercare di porre fine all’allevamento dei visoni nel paese e ha chiesto le dimissioni della premier Mette Frederiksen. Mentre il ministro dell’agricoltura, Mogens Jensen, si è dimesso dopo aver accusato il governo di aver agito in modo illegale. Secondo uno studio dell’università di Aarhus, a causa dell’abbattimento dei visoni il sostegno dei cittadini al governo è diminuito del 20 per cento.
  • Gli Stati Uniti hanno registrato un altro record di contagi giornalieri il 19 novembre: 187.396 nuovi casi positivi. Il numero recente di ricoveri, più di 79mila il 18 novembre, e nuovi casi quotidiani continuano a sconvolgere il paese. Mentre la media dei nuovi casi registrati negli ultimi sette giorni è aumentata del 77 per cento. A causa dell’aumento dei contagi, il Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie ha esortato gli americani a restare a casa durante il ponte per la festa del ringraziamento, il 26 novembre, e di evitare di festeggiare con persone che non fanno parte dello stretto nucleo familiare. La settimana del ringraziamento è uno dei periodi più intensi per i viaggi negli Stati uniti, ma l’associazione turistica AAA Travel ha previsto un calo del 10 per cento per quest’anno, il più forte dal 2008. Invece una delle maggiori compagnie aeree statunitense, la United Airlines, ha affermato che le cancellazioni dei voli sono aumentate negli ultimi giorni.
  • Stimare il ruolo degli asintomatici nella diffusione del covid-19 è difficile, ma fondamentale per il tracciamento dei contagi, scrive Nature. Secondo Oyungerel Byambasuren, ricercatore biomedico presso l’Institute for evidence-based healthcare in Australia, le persone asintomatiche hanno il 42 per cento in meno di probabilità di trasmettere il virus rispetto a quelle sintomatiche. Il rapporto di uno studio svizzero pubblicato in preprint su medRxiv e senza revisione paritaria, afferma che la possibilità di essere contagiati in casa da una persona asintomatica è circa un quarto di quella di contagio da una persona sintomatica.

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