Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.
Sono un gay cis e vivo in Canada. A parte la persona non binaria con cui sto da cinque anni, che mi sostiene, e pochi amici intimi, quasi nessuno sa che sono un creatore di contenuti fetish. Le cose che produco hanno a che fare con i piedi e la macrofilia (cioè la passione per i giganti). Non guadagno abbastanza da poterci vivere, però è un buon modo per arrotondare, riesco a pagarci le bollette e la spesa. Inoltre, la creazione di questi contenuti mi ha permesso di conoscere persone con le mie stesse fantasie e parafilie. Fare il creatore di contenuti kinky ha più vantaggi che svantaggi, e mi permette di condividere i miei interessi sessuali con gente curiosa e comprensiva, il che è fantastico, dato che la mia è una mescolanza di feticismi abbastanza rara. Faccio tutto questo in maniera anonima. A parte pochi post su OnlyFans in cui si intravedeva per un attimo il mio viso, non mi sono mai esposto sulle piattaforme. Sono un libero professionista, perciò non devo preoccuparmi che il mio capo lo scopra e mi licenzi, dato che il capo sono io. Però “quello che finisce su internet è per sempre”, e temo delle ripercussioni se in futuro dovessi cambiare mestiere. Qual è il modo migliore di muovermi?
– Fearful About Coming Employment Situation
“Quello che finisce su internet è davvero per sempre”, dice Aaron, un gay trentenne creatore di contenuti bdsm. “Vedo ogni settimana articoli su persone licenziate dopo che qualcuno ha mandato ai loro capi i link dei loro account OnlyFans”. Ecco perché Aaron e il suo fidanzato John, gay di 25 anni, che condivide con lui la passione per il bondage, indossano maschere nei video che pubblicano sul loro account JustForFans. “Finché non vivremo in un mondo in cui nessuno è umiliato per i suoi interessi sessuali e per ciò che sceglie di fare nel suo tempo libero”, aggiunge Aaron, “non vale la pena di mostrare il viso, mettendo a rischio le nostre carriere e i rapporti con amici e familiari”.
Prima che arrivasse la pandemia, la coppia pubblicava brevi filmati bondage su Twitter, poi, come molte altre persone costrette in casa durante il lockdown, ha deciso di aprire un account OnlyFans.
“All’epoca ci siamo detti: ‘Perché no?’”, racconta Aaron. “Sembrava che alla gente piacesse quello che pubblicavamo gratis. Chiunque volesse vedere altri nostri contenuti poteva abbonarsi, e così potevamo guadagnare un po’ di soldi facendo una cosa che amiamo”.
Aaron e John si ripromisero di smettere se la creazione di contenuti avesse invaso troppo la loro vita sessuale. “E invece, a distanza di quattro anni, diffondiamo ancora i nostri contenuti kinky anonimi, e così non solo abbiamo ampliato la nostra esplorazione della sfera kinky, ma – proprio come Faces – la creazione e la pubblicazione di contenuti fetish ci ha portati a intrecciare molti bellissimi legami anche nel mondo reale”.
Alcuni fans hanno implorato Aaron e John di far vedere il loro viso. Alcuni si sono addirittura offerti di pagarli di più per fargli togliere la maschera, ma i loro motivi per restare anonimi sono validissimi, Faces, e probabilmente ti suoneranno familiari.
“I soldi in più sono un enorme vantaggio, guadagniamo dai due ai tremila dollari al mese, ma non sono entrate regolari”, dice Aaron. “Il nostro primo account OnlyFans, per esempio, è durato pochissimo. Da un giorno all’altro le regole della piattaforma sono cambiate, tutti i nostri contenuti sono stati vietati in quanto ‘estremi’ e i guadagni sono spariti. Siamo anche stati sospesi da Twitter dopo che alcuni nostri post erano stati segnalati come violenti da gente che non capiva il bdsm consensuale. Quindi, a meno che Faces abbia altre fonti di reddito oltre ai contenuti a base di piedi e macrofilia, probabilmente non vale la pena mostrare il viso per qualche guadagno in più, che potrebbe durare meno di due mesi”.
Per la cronaca, non tutti i fan di Aaron e John detestano le loro maschere.
“Quando ci filmiamo, ognuno di noi due indossa una maschera particolare”, spiega Aaron, “e con nostro grande stupore, alcuni abbonati le hanno adottate come feticcio. Adesso c’è gente che ci chiede dove comprare maschere e cappucci simili a quelli che indossiamo nei nostri video!”.
Normalmente qui metto i link o gli indirizzi social dei miei esperti. Aaron e John, però, mi hanno chiesto di restare anonimi anche nella rubrica.
Sono un gay di 45 anni che ha una relazione monogama. È la storia più bella della mia vita. Io e il mio partner abbiamo deciso di praticare rapporti non protetti. Lui però ha una condizione chiamata ipospadia, e mi chiedo se sia il caso di tenerne conto prima di cominciare a fare sesso senza preservativo. Lui ha un foro sotto il glande. È come se si fosse tolto un gigantesco Prince Albert, e il foro fosse rimasto aperto. È eccitante in un modo bizzarro. Questo foro, però, è molto largo, e quando gli viene duro non è coperto dal prepuzio. Perciò ho paura che, se dovesse scoparmi senza preservativo, lui sia a rischio più alto di infezioni. O peggio, potrebbe finirgli dentro del santorum?
– Hoping Our Love Endures
La condizione – non chiamiamola malattia – del tuo fidanzato lo espone a un maggior rischio di infezioni della vescica e dell’apparato urinario, che si verificano quando i batteri nocivi risalgono l’uretra. Le donne cis, per via dell’uretra più corta, si prendono infezioni alla vescica e alle vie urinarie più spesso degli uomini cis. Perciò, per via di quel foro e dell’uretra più corta, il tuo fidanzato dovrebbe seguire il consiglio dato dalle donne cis per prevenire le infezioni urinarie e alla vescica: pisciare subito dopo aver fatto sesso – vabbe’, non proprio subito, gli conviene prima tirarlo fuori – e magari fare una doccia veloce o anche solo un bidet velocissimo, giusto per stare più tranquilli. Per quanto riguarda il santorum, cioè quel “misto spumoso di lubrificante e feci che a volte si forma con il sesso anale”, fatti un clistere prima che il tuo fidanzato te lo metta nel culo, Hole, e così non riceverete visite dal senatore disgraziato e in disgrazia.
Ti scrivo perché mi sento sola e sbagliata. Per farla breve: sono una lesbica italiana trentenne, e mi sono lasciata con la fidanzata con cui stavo da nove anni perché c’erano di mezzo troppi cazzi, compreso quello di un caro amico (ahia), e anche dopo aver provato a lasciarla libera di fare quel che le pareva, perché la amo immensamente e voglio che sia felice, ho capito che per me era troppo. Il poliamore proprio non mi va giù. Io e lei abbiamo un rapporto solido e profondo, fatto di tanto amore e sesso, ci siamo sempre aiutate e abbiamo una visione della vita molto simile. Tutte cose che non voglio perdere, però non vedo una soluzione. Lei vuole prendere una strada e io non voglio seguirla. Quindi ho deciso di lasciarla libera, però soffro tantissimo. Una cosa che non riesco a togliermi dalla testa, una delle tante, è stata il sentirmi dire che è una “malattia” il fatto che mi piacciano solo le ragazze, e che mi stavo perdendo metà del genere umano. Ma io mica posso farci niente se mi piacciono le donne. È così sbagliato? Dopo tutto questo mi sento completamente svuotata, scombussolata, sola come un cane. In questo momento ho l’autostima sotto le scarpe, e temo di rimanere triste e sola per il resto della mia vita, perché non sono aperta al poliamore e non m’interessa minimamente l’altra metà del genere umano. So chi sono e cosa mi piace, ma sono anche in preda a un’enorme confusione.
– Utterly Gutted Homosexual Exiting Relationship Suddenly
È normale sentirsi soli e tristi dopo una rottura – mi preoccuperei per te se non fosse così – ma tu non devi sentirti in colpa per il tuo orientamento sessuale. Se ti avanza spazio emotivo per provare altro, Ughers, in questo momento dovresti avercela con la tua ex fidanzata.
Non volersi scopare tutto il genere umano non significa perdersene una metà. Sono certo che tu conosca parecchi uomini che ti piacciono, e un paio a cui vuoi bene. Vorrai bene al tuo papà, e magari hai uno o due fratelli a cui vuoi bene, e amici, vicini e colleghi uomini che ti stanno molto simpatici. Pur essendo attratto esclusivamente dai maschi, io ho voluto bene alla mia mamma, voglio bene a mia sorella e ho amiche, vicine e colleghe donne che mi stanno molto simpatiche. Essere attratti fisicamente e sentimentalmente da un solo sesso – come nel mio caso e nel tuo – non comporta affatto il perdersi metà del genere umano. Da parte della tua ex fidanzata è stata una forma di manipolazione, una mancanza di rispetto e di gentilezza attribuire il conflitto che ha rovinato la vostra relazione alla tua innata antipatia per il cazzo e al tuo innato amore per la passera. E non è che tutto avrebbe funzionato alla grande se solo tu ti fossi magicamente convertita al cazzo: tu volevi la monogamia, lei voleva la libertà di scoparsi chi le pare, compresi i cari amici, senza dover tenere conto dei tuoi sentimenti. Se pure foste state compatibili dal punto di vista sessuale, e non lo eravate, eravate incompatibili da quello sentimentale.
Insomma, è stato bello finché è durato, avete passato dei bei momenti, hai cercato di far funzionare la storia, ma non poteva funzionare, non saresti mai stata felice e hai detto stop. Sostanzialmente, Ughers, eri arrivata a quel punto critico in cui stare insieme a una persona ti provoca più dolore che andare avanti da sola. Però, a differenza del dolore di restare insieme, che si va accumulando lentamente, quello di andare avanti da sola, di lasciare qualcuno con cui volevi stare, ti crolla addosso tutto d’un colpo. Però fidati: quel dolore diventa più sopportabile ogni giorno che passa, a ogni telefonata notturna con un’amica, a ogni lettera che mandi a una rubrica di consigli. Tra un anno o due magari potrai riallacciare i rapporti con lei e goderti quel tipo di amicizia affettuosa che tante lesbiche hanno con le ex (è un superpotere tutto vostro), ma per ora ti serve un periodo di distacco. E non fare il classico errore da principiante, cioè quello di non rimetterti a frequentare gente finché non sentirai di aver elaborato del tutto la fine della storia. Quando ti sentirai quasi pronta, Ughers, vorrà dire che sarai pronta.
P.S. Per la cronaca: quasi tutti gli uomini hanno il cazzo, ma non tutti, e quasi tutti i cazzi sono attaccati a un uomo, ma non tutti; il cazzo non piace a quasi tutte le lesbiche, però ad alcune piace eccome; a quasi tutti i maschi gay piace il cazzo, ma non tutti lo richiedono; esistono le persone bisessuali, è confermato; esistono le persone omosessuali, è confermato; esistono le persone eterosessuali e non c’è bisogno di confermarlo, eccetera eccetera.
(Traduzione di Francesco Graziosi)
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