03 marzo 2021 12:49

Leggi il reportage sulla pagina Instagram di Internazionale.

Santa Palomba è una Roma ai confini di Roma. Lontana quasi 28 chilometri dalla stazione Termini, fa parte del IX municipio e ospita per lo più capannoni e fabbriche. Nel giro di pochi chilometri si alternano le sedi della Johnson&Johnson, della Fiorucci, dell’Angelini e di molte altre aziende della logistica e della sanità. In questo fazzoletto di terra tra i comuni di Albano Laziale e di Pomezia, vivono già circa 1.400 persone: lontane dalla capitale e dagli altri centri, collegati poco e male. Ma nonostante questo, da più di dieci anni diverse giunte comunali provano a portarcene altre migliaia. Ora il progetto sembra destinato a trasformarsi in realtà.

È stato il Movimento 5 stelle, dopo aver criticato in passato progetti simili, ad approvare in via definitiva il piano “Santa Palomba città dinamica”. Secondo Virginia Raggi “progetti come questo sono importanti per ripensare la società in chiave di resilienza, ovvero la possibilità di sopravvivere ai cambiamenti e sapersi rigenerare”. La sindaca si riferisce alle potenzialità del social housing, su cui si basa una parte del progetto. Diffuso in tutto il mondo, il modello prevede la costruzione di appartamenti da affittare o vendere a prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato.

A Santa Palomba saranno costruiti più di 950 nuovi appartamenti di questo tipo – circa 200 a “disposizione di Roma capitale per l’emergenza abitativa”, si legge sul sito del comune –, in grado di ospitare quattromila nuovi residenti. Il piano prevede che siano realizzati gli allacci idrici, depuratori, parcheggi, scuole e orti urbani. Il tutto grazie agli sforzi congiunti del comune di Roma, di Cassa depositi e prestiti, della Dea capital real estate – che gestisce il fondo Roma Santa Palomba sh, creato per la realizzazione del progetto – e della Costruzioni Generali Santarelli (CoGeSan).

Sulla carta si tratta di un tentativo di affrontare la crisi abitativa con cui da anni ormai la capitale fa i conti, senza trovare una soluzione. Tuttavia, “Santa Palomba città dinamica” sembra ignorare il contesto di abbandono e isolamento che c’è in quell’area. Secondo i comitati e i sindaci dei comuni vicini “non si tratta tanto di un progetto di rigenerazione urbana, quanto di nuova edificazione”. Una nuova periferia, con i problemi di molte delle periferie storiche di Roma.

Per capire quali sono i rischi che corre il progetto siamo stati a Santa Palomba, l’abbiamo fotografata, abbiamo girato dei video, ne abbiamo recuperato materiali d’archivio, abbiamo parlato con i comitati cittadini e con i sindaci dei comuni vicini. Il reportage è sulla pagina Instagram di Internazionale.

(Maurizio Franco, Matteo Garavoglia, Maria Panariello, Giovanni Culmone)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it