17 marzo 2020 17:21

Migliaia di chilometri di coste sabbiose rischiano di scomparire nei prossimi decenni in tutto il mondo. Le spiagge sono importanti per le attività turistiche ma anche per l’ecosistema, in quanto rappresentano l’interfaccia tra il mare e la terraferma. Secondo una ricerca, tra il 14 e il 15 per cento delle spiagge potrebbe scomparire a causa dell’erosione entro il 2050, e tra il 36 e il 50 per cento entro la fine del secolo. I ricercatori hanno analizzato più di tre milioni di immagini raccolte tra il 1984 e il 2015 dai satelliti Landsat della Nasa.

Secondo gli scienziati, l’aumento delle temperature legato alla crisi climatica farà alzare il livello del mare, fenomeno che potrebbe essere aggravato dallo scioglimento dei ghiacci in Antartide e in Groenlandia. La dinamica delle spiagge dipende anche da fattori meteorologici, come le tempeste. Infine, vanno considerati gli interventi degli esseri umani. Per esempio, la costruzione di dighe può ridurre l’apporto di sedimenti, che compensa l’erosione.

Lo studio, pubblicato su Nature Climate Change, ha stimato le conseguenze del cambiamento climatico sulle spiagge in tutto il mondo. L’Australia è il paese che rischia di perdere più chilometri di spiagge (undicimila). Seguono Canada, Cile, Messico, Cina, Stati Uniti, Russia e Argentina. Per contenere l’erosione delle coste bisognerebbe limitare le emissioni di gas serra nell’atmosfera e costruire delle infrastrutture di protezione.

Questo articolo è uscito sul numero 1349 di Internazionale. Compra questo numero|Abbonati

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