17 novembre 2014 15:59

Famiglia Cristiana pubblica un decalogo per proteggere i nostri figli dalla teoria del gender, cioè il complotto per traviare tutti i bambini e fargli credere che non esistano differenze tra uomo e donna, e tra gay e etero. Se anche voi credete nella sacralità della famiglia tradizionale – quella dove lui lavora, lei stira e l’omosessuale gli arreda l’appartamento con gusto impeccabile – sarete d’accordo con me che serve una strategia ancora più incisiva. Ecco quindi il mio decalogo per genitori preoccupati.

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1. Cosa fare prima di scegliere la scuola per i vostri figli
Prima dell’iscrizione verificate con cura i piani dell’offerta formativa della scuola mutuati dalla teoria del gender. Le parole chiave a cui prestare attenzione sono: educazione sessuale, omofobia, superamento degli stereotipi, parità di stipendio tra uomini e donne, Amnesty international, Raffaella Carrà, gonna-pantalone, Calippo, glitter, Gargamella o cose simili, tutti nomi sotto i quali spesso si nasconde l’indottrinamento del gender. È consigliabile anche compiere un sopralluogo preventivo nei bagni degli studenti, per assicurarsi della rigorosa divisione tra maschi e femmine e l’uso di sanitari e piastrelle blu o rosa. In presenza di rubinetteria dorata, tappetini per il bagno in colori vivaci o doccetta da bidet, fate un esposto al ministero della pubblica istruzione.

2. Cosa fare all’inizio dell’anno scolastico
Lasciate il vostro lavoro precario e non appagante, e candidatevi a rappresentante di classe a tempo pieno. Avrete così il tempo di pattugliare i corridoi e le aule, di offrirvi volontario per tenere lezioni extracurriculari sul sesso prematrimoniale e prendere in mano la regia di un presepe vivente interpretato dagli studenti (assicurandovi che la studentessa che fa Maria sia ancora vergine). E se sentite qualcuno attaccare un compagno o una compagna con insulti omofobi, la parola d’ordine è “So’ ragazzi”. E se lo picchiano? “So’ ragazzi”. E se gli infilano una pompa ad aria compressa nell’ano? “Che cazzo vuoi, so’ ragazzi!”.

3. Cosa fare durante l’anno scolastico
Custodite vostro figlio, alleatevi con lui. Frequentate la sua scuola con assiduità. Possibilmente tutti i giorni, magari sedendovi al banco con lui e passandogli la versione di latino quando lo vedete in difficoltà. Decidete come si veste la mattina e controllate chi frequenta, con chi esce. Meglio: uscite con lui, trovategli una ragazza (etero) e allontanate con odiosi pettegolezzi e dispettucci da terza media possibili amici bisessuali o, peggio, omosessuali. E in ogni caso mai, mai illudersi che possa ragionare con la sua testa. Solo così potrete garantire al vostro ragazzo una crescita equilibrata e lo sviluppo di un’affettività sana.

4. Cosa fare se la scuola organizza corsi sul gender per genitori o insegnanti
Date l’allarme. Di solito ce n’è uno per piano, vicino agli estintori. Attivarli con l’accendino è facilissimo, e nel giro di pochi minuti e con un po’ di allenamento potrete farli scattare su quattro, cinque piani senza problemi. Ma restate vigili anche prima che si arrivi a questo punto: se riscontrate tra i professori l’uso di espressioni che nascondono allusioni sessuali tipo “corpo insegnanti” avvertite gli altri genitori che hanno molto tempo libero come voi, la preside, il prefetto, la parrocchia, i vigili urbani, le femen e chiedete una convocazione straordinaria dell’assemblea planetaria delle Nazioni Unite, meglio se con raccomandata con ricevuta di ritorno. Ricordate: più spargete voce e più farete la figura del genitore responsabile e sano di mente.

5. Cosa fare se la scuola organizza lezioni o interventi sul gender per gli studenti
Date fuoco all’istituto. Possibilmente avendo l’accortezza di far diramare l’incendio doloso dall’aula audiovisivi, dove è contenuta la vergognosa collezione di dvd di Lady Oscar.

6. Cosa fare se la scuola vuole comunque costringere i vostri figli a ricevere un’educazione basata sulla teoria del gender nonostante le vostre iniziative
Fate sparire tutte le sedie, le corde e le catene nel raggio di qualche chilometro, privando così le scuole del loro principale strumento di coercizione con cui legare gli alunni e procedere all’indottrinamento forzato. E poi ritirate comunque vostro figlio dalla scuola e praticate l’homeschooling. Con voi come unico insegnante, è probabile che non scoprirà mai che nel mondo non è in atto nessun complotto e che la teoria del gender è solo uno strumento pseudo-scientifico concepito dai reazionari per spaventare i genitori più sensibili. E così vostro figlio crescerà come il maschio selvatico che avete sempre sognato che diventasse.

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