03 aprile 2018 14:23

Io e la mia compagna stavamo pensando di avere un bambino, ma ora l’esito delle elezioni ci ha scoraggiate. È giusto mettere al mondo un bambino in una società che non lo rispetta?–Gina

Fare un figlio è un atto di grande ottimismo che si fonda su un semplice interrogativo: nonostante tutto, comunque vada il mondo, nonostante le vostre imperfezioni come futuri genitori, la vostra sarà una bambina fortunata? A voi la risposta, ma io credo che un figlio così fortemente voluto dalle sue mamme parta già avvantaggiato. Ai bambini serve soprattutto essere cresciuti con amore e, anche se il contesto sociale è importante, quello che conta davvero è il nido di affetti in cui lo alleverete: i nonni, gli zii, gli amici, i vicini di casa.

Quel microcosmo che vi siete costruite negli anni sarà la bolla felice in cui la bambina diventerà forte. L’esito delle elezioni non è incoraggiante per la comunità lgbt italiana e non ci aspettiamo grandi passi avanti sui diritti civili dal nuovo governo. Ma per fortuna non è la politica che cambia il mondo: sono le persone, con le loro vite e i loro legami. Ora che un numero sempre crescente di giovani fa coming out, le loro famiglie scoprono attraverso di loro che l’omosessualità non cambia nulla nei rapporti tra persone care.

E questo spiana la strada a una silenziosa rivoluzione che la politica può solo rallentare, ma non fermare. Mettere su famiglia per voi significherà contribuire a costruire una società migliore. E scoprirete che quelli che non vi rispettano sono davvero pochi in confronto alla massa di persone per bene che sarà dalla vostra parte.

Questa rubrica è uscita il 30 marzo 2018 nel numero 1249 di Internazionale, a pagina 12. Compra questo numero | Abbonati

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