Mia figlia di 29 anni abita con noi anche se potrebbe permettersi di vivere da sola. Finora è stato normale e anche piacevole, ma adesso pensiamo che debba spiccare il volo. C’è qualche piccolo trucco per spingerla, amorevolmente, a farlo?– Lettera firmata
Tralasciamo per una volta i motivi economici che spingono milioni di giovani italiani a vivere con i genitori fino a trent’anni e diciamo che vostra figlia è quella che i francesi chiamano una Tanguy, dal protagonista dell’omonima commedia del 2001.
Nel film un ragazzone di 29 anni continua a rimandare il dottorato e costringe i genitori a una serie di stratagemmi per farlo sloggiare. Ma è tutto inutile: alla fine l’unica soluzione sarà offerta dalla famiglia di consuoceri cinesi, ben contenti di vivere tutti sotto lo stesso tetto con Tanguy e la loro figlia. Se non avete a disposizione una famiglia pronta ad adottare vostra figlia, ecco cinque modi per incoraggiarla a cambiare nido.
- Riconoscete le vostre colpe. Nessun trucco funziona se prima non ammettete la vostra responsabilità di genitori nell’aver creato l’attuale dinamica familiare.
- Non rendetele la vita troppo facile. Tipo: non siete più tenuti a bisbigliare e camminare in punta di piedi se nel weekend lei si sveglia tardi.
- Smettetela di fare tutto. Se cucinate, lavate e stirate, come le può venir voglia di andarsene?
- Presentatele il conto. Visto che ha uno stipendio, che paghi una sorta di affitto per contribuire alle spese.
- Cercate aiuto. Se sotto la sua permanenza ci sono motivi più profondi, un po’ di terapia familiare potrebbe sbloccare le cose.
Questo articolo è uscito sul numero 1406 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati
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