18 dicembre 2015 18:12

Vincent Munier
Contrasto Galleria, Milano
Fino al 27 febbraio 2016
Con il progetto Artico, per la prima volta esposto in Italia, Munier si è spinto nelle terre ghiacciate del Canada e fino al Tibet dove ha potuto osservare la natura nella sua forma più pura ed essenziale. Munier non ha un approccio documentaristico, ma crea paesaggi e creature vicine alla magia e ai sogni. E l’inverno è la stagione da cui ha preso maggiore ispirazione.

Paolo Pellegrin
Leica Galerie, Milano
Fino al 31 gennaio 2015
Another Country è un reportage sui centinaia di migranti che cercano di attraversare il confine tra Messico e Stati Uniti. Trenta immagini che vogliono far riflettere sulle
“contraddizioni presenti nella cultura e nella società statunitense”. Parte del lavoro è dedicata a Guantanamo Bay, a Cuba, e al carcere statunitense di massima sicurezza che Pellegrin ha fotografato tra il 2006 e il 2012.

Daido Moriyama
Galleria Sozzani, Milano
Fino al 10 gennaio 2016
In mostra centotrenta immagini inedite realizzate da Moriyama tra la fine degli anni sessanta e i primi anni ottanta, il periodo che coincide con la fase della sperimentazione e della formazione dell’autore, e con quello delle contestazioni studentesche. Frammenti di realtà catturati nei vicoli bui e stretti di Tokyo, tra le luci e la confusione dei locali notturni, nelle auto americane parcheggiate e nei nudi femminili spesso sovraesposti, ma ritratti con uno sguardo intimo e sensuale.

Vivian Maier

Vivian Maier
Fondazione Forma per la fotografia, Milano
Fino al 31 gennaio 2016
Bambinaia per le famiglie benestanti di New York e Chicago fin dai primi anni cinquanta, Vivian Maier ha fotografato per più di mezzo secolo la vita nelle strade delle due metropoli, senza mai mostrare in pubblico il suo lavoro. Il suo sterminato archivio è stato scoperto nel 2007 da John Maloof che, nel documentario Alla ricerca di Vivian Maier, ha raccontato la storia di una delle più straordinarie collezioni fotografiche del ventesimo secolo. La mostra è composta da 120 immagini scattate tra i primi anni cinquanta e la fine dei sessanta, dieci filmati in super 8 e una serie inedita di provini a contatto.

Storie sovietiche
Galleria del cembalo, Roma
Fino al 13 febbraio 2016
In mostra tre artisti che hanno raccontato, in periodi diversi, la storia dell’Unione Sovietica. La pittrice ucraina Rozalija Rabinovič che è stata interprete della propaganda usata durante il regime di Stalin negli anni trenta. Il fotografo russo Sergej Vasiljev, premiato cinque volte al World press photo, che ha ritratto centinaia di prigionieri in diverse carceri della Russia, concentrandosi soprattutto sul significato dei loro tatuaggi. E la fotografa russa Danila Tkachenko, classe 1989, che ha viaggiato alla ricerca di luoghi e oggetti che hanno avuto una grande importanza al livello tecnologico e che oggi sono abbandonati.

I travestiti, Genova, 1970 circa. (Lisetta Carmi)

Lisetta Carmi
Fino al 31 gennaio 2016
Palazzo ducale, Genova
Oltre duecento immagini che ripercorrono la carriera della fotografa. Dietro l’obiettivo di Lisetta Carmi non sono passati solo i protagonisti del mondo culturale che animava Genova negli anni settanta ma tutta la città, raccontata nelle sue contraddizioni più profonde e nascoste: il porto, lo scarico dei fosfati, i volti stanchi degli operai. Oltre alle immagini di Genova scattate negli anni sessanta e settanta, ci sono i ritratti di Ezra Pound e altri grandi artisti tra cui Lucio Fontana, Leonardo Sciascia e Carmele Bene. E poi le foto che ha realizzato nel corso dei suoi viaggi: in Sicilia, in Sardegna e all’estero, in America Latina, Palestina, Afghanistan e India.

Romano Martinis
Istituto polacco di Roma
Fino al 22 gennaio 2016
Circa duecento fotografie di Romano Martinis ricostruiscono il percorso teatrale del regista Tadeusz Kantor per il centenario della sua nascita. Martinis è stato il primo fotografo italiano a documentare l’opera teatrale dell’artista polacco, dall’esordio nel 1969 all’ultimo spettacolo del 1991, andato in scena senza Kantor, morto durante le prove un anno prima. Secondo l’artista Achille Perilli le immagini di Martinis nascono da una comprensione completa della metodologia creativa del regista. E cosa ancora più importante, da una partecipazione vitale con quanto avviene sulla scena e dietro.

Madonna. (Deborah Feingold)

Madonna: the rise of a star
Ono arte contemporanea, Bologna
Fino al 10 gennaio 2016
La mostra ripercorre il primo periodo della carriera di Madonna attraverso gli scatti di Peter Cunningham, George DuBose e Deborah Feingold. È il 1982 quando al canadese Peter Cunningham viene chiesto di fotografare una certa Madonna. Il giorno fissato per il servizio fotografico lei si presenta sola, e da sola si trucca e sceglie i vestiti. George DuBose ha ritratto alcune tra le prime esibizioni dell’artista a New York, mentre le immagini di Peter Cunningham sono esposte in anteprima mondiale.

Mustafa Sabbagh
Museo civico di storia naturale di Ferrara
Fino al 10 gennaio 2016
Sabbagh è un fotografo italopalestinese. Per questa mostra ha lavorato sul tema della metafisica, e sul luogo dell’esposizione, il museo di storia naturale. Dopo un sopralluogo nei depositi del museo ha scelto di riportare in vita quegli animali ritraendoli in uno stato di sospensione. E ha mescolato il linguaggio della fotografia e dell’installazione per costruire habitat contaminati e creature immobilizzate.

Sickle, bandolier and guitar, 1927 circa. (Tina Modotti)

Tina Modotti
Museo d’arte moderna e contemporanea casa Cavazzini, Udine
Fino al 28 febbraio 2016
Nata a Udine nel 1896, si trasferì con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 1913 dove cominciò a lavorare come sarta in un teatro. Fu la relazione sentimentale con Edward Weston a spingerla a lavorare sempre di più con la fotografia. La mostra ospita immagini inedite e meno conosciute, dai primi scatti realizzati a Berlino negli anni trenta ai ritratti nei piccoli villaggi nella zona di Texcoco, in Messico.

Gianni Berengo Gardin
Negozio Olivetti, Venezia
Fino al 6 gennaio 2016
“La mia famiglia è veneziana da cinque generazioni. E a Venezia ho dedicato ben 10 libri, esaltandone in tutti i modi la bellezza”, dichiara Gianni Berengo Gardin. La mostra sul passaggio delle grandi navi da crociera nella laguna ha fatto discutere molto. E Gardin si è difeso dalla accuse di aver usato “chissà quali teleobiettivi” per creare effetti artificiosi, sottolineando di aver addirittura “dovuto utilizzare dei grandangoli, perché le navi erano così grandi che non entravano nel mirino della macchina”. Al Negozio Olivetti sono esposte trenta foto, scattate tra il 2013 e il 2014.

Una studentessa suona il piano durante una lezione nella scuola di musica di Mariupol, il 2 giugno 2015. (Jérôme Sessini, Magnum/Contrasto)

Jérôme Sessini
Leica store, Torino
Fino al 10 gennaio 2016
Un allestimento multimediale che prevede oltre alle immagini contributi video, suoni, interviste e testi realizzati dal fotoreporter dell’agenzia Magnum, in Ucraina, a partire dal febbraio 2014 nel corso delle proteste a Kiev. Da allora il fotografo è tornato nel paese diverse volte per lunghi periodo di tempo, documentando la vita nella regione del Donbass. “Nell’Ucraina di Sessini c’è il sangue della morte ma anche la poesia di Natalia, cui la guerra ha tolto tutto, ma che suona in modo sublime Brahms e Chopin al pianoforte”.

Boris Mikhailov
CAMERA - Centro italiano per la fotografia, Torino
Fino al 10 gennaio 2016
Le immagini di Mikhailov offrono una prospettiva umana della vita di tutti i giorni ritratta durante e subito dopo la fine dell’Unione Sovietica. “I suoi lavori sono a metà strada tra immagini amatoriali e street photography”, spiega la critica d’arte Karen Rosenberg. La mostra di Torino presenta oltre trecento opere tratte da nove progetti dell’artista. Da Crimean snobbism, la serie del 1981, a At dusk un lavoro sulla città in cui Mikhailov è nato, realizzato tra il 1990 e il 1993.

Nanni Moretti sul set di Habemus Papam, 2011. (Philippe Antonello)

The cinema show
Must, Museo storico città di Lecce
Fino al 17 gennaio 2016
Un secolo di cinema raccontato da circa novanta opere, dalle pellicole dei primi anni del novecento ai protagonisti italiani e internazionali dei film degli ultimi anni. In una raccolta di foto di scena, reportage e ritratti in posa di attori e registi tra cui Roberto Benigni, Ingrid Bergman, Marlene Dietrich e Federico Fellini.

Steve McCurry
Musei San Domenico, Forlì
Fino al 10 gennaio 2016
Il tema della mostra è la donna. Il punto di partenza è il famoso ritratto di Sharbat Gula, la ragazza afgana che è diventata un’icona della fotografia mondiale. L’esposizione, composta da 180 foto, si apre con una galleria di ritratti scattati da McCurry in giro per il mondo e prosegue con una sezione dedicata ai reportage dei conflitti che il fotografo statunitense ha documentato nel corso della sua carriera.

Maurizio Galimberti
Due piani, Pordenone
Fino al 24 dicembre 2015
Mexico. Magico vivere è un lavoro che non è mai stato pubblicato in Italia sul viaggio intrapreso da Galimberti alla riscoperta “delle avanguardie artistiche, degli elementi che hanno caratterizzato l’esuberanza della cultura messicana del novecento e che ispirarono i movimenti del surrealismo e del realismo magico”. Mosaici fotografici e singole polaroid delle strade e nei luoghi che hanno ospitato artisti e intellettuali come Frida Kahlo, Diego Rivera e Leon Trotsky.

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