14 novembre 2017 14:36

Tre anni fa Grace Mugabe, la seconda moglie del presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe, ha visto con terribile chiarezza quale sarebbe stato il suo futuro. Parlando di Joice Mujuru, la donna che all’epoca era vicepresidente e candidata alla successione dell’anziano presidente, ha dichiarato: “Va dicendo in giro che quando Mugabe non ci sarà più mi trascinerà per strada e che mentre l’asfalto mi scorticherà le carni, la gente intorno riderà di me”.

Secondo me Mujuru non aveva detto niente di tutto ciò, ma l’episodio la diceva lunga sui timori di Grace Mugabe. Perciò ha fatto quattro chiacchiere con il marito e Joice Mujuru ha perso la sua carica di vicepresidente. È stata sostituita da Emmerson Mnangagwa, assistente speciale di Mugabe durante la guerra di liberazione degli anni settanta e suo fedelissimo da allora.

Ad agosto Mnangagwa è sopravvissuto a un tentativo di avvelenamento, ma ha perso anche lui il suo posto. La gente aveva cominciato a vederci un possibile erede al trono perciò il 5 dicembre, durante un comizio ad Harare, Grace Mugabe ha dichiarato: “Il serpente deve essere colpito alla testa. Dobbiamo affrontare il vero serpente dietro le fazioni e le discordie interne al partito”.

Una storia complicata
Il 6 novembre Mnangagwa è stato licenziato con un comunicato ufficiale che lo accusava di “atteggiamenti sleali”. Si tratta quasi dello stesso comunicato diffuso al momento di fare fuori Joice Mujuru nel 2014, e si prevede che a ricevere l’incarico di vicepresidente sarà proprio Grace Mugabe in occasione di un congresso speciale dello Zanu-Pf, il partito al potere.

Sembrerebbe ambizione sfrenata, ma le cose sono più complicate. Grace Mugabe al momento è ricca e potente, ma come faceva notare il giornalista dello Zimbabwe Andy Moyse un paio di anni fa, “quando Robert Mugabe non ci sarà più, sarà terribilmente esposta perché non c’è alcuna struttura politica che possa salvarla. Sta cercando di consolidare la sua posizione e i suoi punti di forza”.

Grace Marufu lavorava come dattilografa negli uffici del governo e aveva vent’anni quando Robert Mugabe, più anziano di lei di 44 anni, cominciò a interessarsene. All’epoca lei era già sposata con il suo amore di gioventù, un pilota dell’aeronautica. Ma come si dice, una cosa tira l’altra e Grace ha avuto il primo figlio con Mugabe quando la moglie era in fin di vita per un’insufficienza renale. In seguito ha divorziato dal marito e nel 1996 ha sposato Mugabe diventando la first lady dello Zimbabwe.

Forse l’età avanzata di Mugabe le ha fatto capire quanto sarebbe vulnerabile dopo la sua morte e si è immersa in politica

Per i successivi 18 anni non si è mostrata particolarmente interessata alla politica, ma i suoi frequenti e costosi viaggi all’estero – pare che una volta abbia speso 120mila dollari in un solo giorno a Parigi, ed è stata avvistata nella sala d’aspetto della business class all’aeroporto di Singapore con quindici trolley pieni di acquisti – l’hanno resa particolarmente invisa all’opinione pubblica del paese. Tra i suoi soprannomi c’erano “First shopper”, “Gucci Grace” o, semplicemente, “DisGrace”.

Poi tre anni fa tutto è cambiato. Probabilmente l’età avanzata di Mugabe le ha fatto capire quanto sarebbe vulnerabile dopo la sua morte: il presidente gode di una forma smagliante tenuto conto dei suoi 93 anni, ma è evidente che non vivrà ancora a lungo. È per questo che dall’oggi al domani Grace Mugabe si è immersa nella politica.

Ha spinto il marito a nominarla capo della potente lega femminile del partito di governo dello Zanu-Pf, ha ottenuto un dottorato in sociologia dall’università dello Zimbabwe nel tempo record di due mesi (senza aver mai presentato una tesi) e, ormai dottoressa, ha cominciato a viaggiare in lungo e in largo nel paese presenziando a una serie di comizi soprannominati il “Graceland tour”.

Senza sostegno popolare
Tutti i membri più anziani dello Zanu-Pf sono molto ricchi, ma lei è probabilmente la più ricca di tutti, e dispone dunque di risorse sufficienti a comprarsi gli alleati. Tiene in pugno il Vecchio, che finché è vivo e nel pieno delle sue facoltà ha il potere assoluto. In soli tre anni ha messo da parte tutti gli altri candidati alla successione.

“Dicono che voglio diventare presidente. Perché no? ”, ha detto. “Non sono forse una cittadina dello Zimbabwe?”. E presidente sarà alla morte di Robert Mugabe, almeno per una o due settimane. Si è però fatta molti nemici nel partito e non gode di un vero sostegno popolare.

Avrà forse un paio d’anni a disposizione per costruirsi una sua macchina politica, perché Mugabe sta pensando di candidarsi ancora alla presidenza il prossimo anno e naturalmente vincerà. Avrebbe però 99 anni allo scadere del suo prossimo mandato, e probabilmente non durerà tanto.

Grace Mugabe sta lottando letteralmente a mani nude. Nel 2002 ha picchiato un giornalista che l’aveva offesa usando, come si legge in un articolo, un “tirapugni di anelli di diamanti”. Lo scorso settembre ha aggredito una giovane modella sudafricana sorpresa in visita ai suoi figli a Johannesburg.

Non è stata Grace Mugabe a trasformare lo Zimbabwe in un disastro economico così estremo che la fonte di reddito della maggior parte dei suoi abitanti arriva dalle rimesse inviate da quel quinto della popolazione fuggito in Sudafrica o in Botswana. È suo marito il vero colpevole di questo disastro umano, ma le sue spese folli la rendono un bersaglio del risentimento popolare.

Alla morte di Mugabe, Grace sarà fortunata a uscirne viva.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

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