Sono più di cinquanta i morti nelle proteste in Bangladesh scoppiate il 5 gennaio, nel primo anniversario delle controverse elezioni dello scorso anno. Khaleda Zia, leader dell’opposizione confinata nel suo ufficio da sedici giorni, è stata liberata
Sono almeno quattro le persone morte nel nord del Bangladesh nell’attacco di alcuni attivisti dell’opposizione che hanno lanciato bombe molotov contro un camion. L’episodio è avvenuto duecento chilometri a nord della capitale Dhaka.
Gli attentatori sarebbero sostenitori del partito di opposizione Bangladesh nationalist party (Bnp), che da gennaio manifestano contro il governo di Sheikh Hasina. Reuters
Due persone sono morte nell’attacco di alcuni attivisti dell’opposizione che hanno lanciato bombe molotov contro un camion. L’incendio scoppiato si è propagato agli autobus circostanti e due persone sono rimaste gravemente ustionate. L’attacco è avvenuto duecento chilometri a nord della capitale Dhaka.
Il 3 febbraio sette persone sono morte in un attacco simile contro un autobus di passeggeri vicino alla città orientale di Chuddogram. Almeno 53 persone sono morte nelle violenze politiche dell’ultimo mese. L’opposizione ha boicottato il voto alle elezioni di gennaio 2014 e il mese scorso ha aumentato le proteste nel tentativo di costringere alle dimissioni la prima ministra Sheikh Hasina. Reuters
Sette persone sono morte e diverse sono rimaste ferite nell’esplosione di una bomba molotov lanciata contro un autobus di passeggeri in Bangladesh. Secondo la polizia l’autobus è stato attaccato vicino alla città orientale di Chuddogram. Quindici persone sono rimaste ferite, di cui cinque in modo grave.
Gli attentatori sarebbero sostenitori del partito di opposizione Bangladesh nationalist party (Bnp), che da gennaio manifestano contro il governo di Sheikh Hasina. Afp
Più di settemila attivisti dell’opposizione sono stati arrestati in Bangladesh dall’inizio delle proteste il 5 gennaio. Lo ha dichiarato il governo, che accusa le persone arrestate di essere responsabili delle violenze, dei saccheggi e dei disordini in cui sono stati incendiati autobus, automobili e camion in diverse città del paese.
La protesta, in cui sono morte 27 persone, era scoppiata nell’anniversario delle elezioni presidenziali, boicottate dal partito dell’opposizione che chiede le dimissioni della prima ministra Sheikh Hasina. Al Jazeera
Il governo del Bangladesh ha liberato la leader dell’opposizione Khaleda Zia dal confino forzato dopo due settimane di scontri in cui sono morte 27 persone.
Per sedici giorni Zia non è potuta uscire dal suo ufficio, sorvegliata dalla polizia che ha provato a impedirle di guidare una protesta contro l’attuale prima ministra Sheikh Hasina. Il partito dell’opposizione ha dichiarato che il blocco dei trasporti annunciato nell’anniversario delle elezioni del 5 gennaio non si fermerà. Afp
Sale a sette il numero dei morti nelle proteste in Bangladesh scoppiate il 5 gennaio, nel primo anniversario delle elezioni boicottate dall’opposizione che hanno permesso al partito dell’Awami league, della prima ministra Sheikh Hasina, di restare al governo. Il 5 gennaio negli scontri con la polizia avevano perso la vita quattro manifestanti.
Nella notte tra mercoledì e giovedì la polizia ha aperto il fuoco contro due manifestanti armati nella regione di Noakhali : “Siamo stati costretti a sparare quando i due manifestanti hanno aperto il fuoco contro di noi, dopo aver incendiato delle auto e distrutto dei negozi”, ha dichiarato un poliziotto.
Sempre durante la notte un passeggero di un taxi è stato attaccato e ucciso dai manifestanti antigovernativi nel distretto di Sirajganj.
Khaleda Zia, leader dell’opposizione, è ancora confinata nel suo ufficio della capitale per il sesto giorno. Reuters, Misna
Due manifestanti sono stati uccisi e decine di persone sono state ferite negli scontri avvenuti tra i sostenitori del partito al potere e gli attivisti dell’opposizione, durante l’anniversario delle controverse elezioni dell’anno scorso in Bangladesh. Leggi
Due persone sono morte e 15 sono rimaste ferite durante una manifestazione nella città di Natore, nel nord del paese, nell’anniversario delle elezioni del 5 gennaio 2014, boicottate dall’opposizione che aveva denunciato brogli. Le vittime erano sostenitori del partito di opposizione Bangladesh nationalist party (Bnp).
Khaleda Zia, leader del Bnp, aveva chiesto ai suoi sostenitori di scendere in piazza, nonostante il divieto di manifestazioni, per spingere il primo ministro Sheikh Hasina a convocare nuove elezioni. Le violenze sono esplose anche nella capitale e in decine di altre città nel paese.
Zia ha coordinato le proteste dal suo ufficio, dove è confinata da sabato notte, dopo che la polizia ha isolato l’area per impedirle di partecipare alla manifestazione. The Guardian, Bbc
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